In Ecuador la città di Puerto López è alle prese con una elezione fuori dal comune. Nello scorso weekend i cittadini del comune a nord di Guayaquil, lungo la costa del Pacifico, sono stati chiamati alle urne per eleggere il proprio nuovo sindaco. Tra i candidati, anche il 41enne Omar Menéndez, giovane del partito di sinistra Revolucion Ciudadana. Nulla di strano se non fosse che a vincere è stato proprio lui e la vittoria è arrivata pochi giorni dopo il suo omicidio. Sabato, alla vigilia del voto, l’uomo è stato ucciso nel suo ufficio, crivellato di colpi da due sicari.

Ecuador, vince le elezioni ma prima viene ucciso
Tutto è accaduto sabato, secondo quanto raccontato dalla Bbc. Menéndez, un brillante uomo d’affari da tempo in politica, era già certo di vincere le elezioni. Il suo staff si stava preparando alla giornata di voto, con le proiezioni e i sondaggi già sicuri di un successo schiacciante. Dopo essersi chiuso nella sua stanza, però, è stato raggiunto da due sicari. Gli uomini hanno fatto irruzione e lo hanno crivellato di colpi, uccidendolo. Menéndez non ha fatto nemmeno in tempo ad esultare per la vittoria, arrivata postuma. Il candidato sindaco, che sarà sostituito da un collega di partito, veniva minacciato ormai da giorni per il suo movimento critico nei confronti della criminalità.

Dopo la morte ha ottenuto ancora più consensi
La morte di Menéndez ha chiamato a raccolta gli elettori, che hanno utilizzato la scheda elettorale come arma contro la criminalità. E così i voti favorevoli al 41enne sono stati addirittura superiori alle aspettative e lo ha votato anche chi, sulla carta, avrebbe scelto candidati diversi. Adesso il partito guiderà la città con un altro collega, ma bisognerà seguire gli sviluppi di quanto sta succedendo nell’intero Paese. In Ecuador i cartelli messicani stanno creando il caos ormai da tempo. Due settimane fa un altro candidato sindaco è stato ucciso a colpi di pistola a Salinas. Si tratta di Julio César Farachio.