FMI: un terzo dell’economia mondiale entrerà in recessione nel 2023

Redazione
02/01/2023

L'allarme lanciato da Kristalina Georgieva, direttrice del FMI: un terzo dell'economia mondiale entrerà in recessione nel 2023. Usa, Ue e Cina stanno rallentando contemporaneamente. Lo scenario.

FMI: un terzo dell’economia mondiale entrerà in recessione nel 2023

La direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha affermato nel corso di un’intervista alla Cbs che l’economia globale affronterà «un anno difficile, più duro di quello che ci lasciamo alle spalle». Le tre grandi economie mondiali – Usa, Ue e Cina – stanno rallentando contemporaneamente, ha evidenziato durante il programma Face the Nation. L’FMI ha già avvertito a ottobre che più di un terzo dell’economia globale si contrarrà e che esiste una probabilità del 25 per cento che il Pil mondiale cresca sotto il 2 per cento nel 2023, dato equivalente a una recessione globale.

Al momento il Fondo monetario internazionale stima che la crescita mondiale si attesterà quest’anno al 2,7 per cento. «Ma forse anche meno. Ricordate che nel 2021 era al 6 per cento e che è scesa al 3,2 per cento quest’anno». Nel suo ultimo World Economic Outlook pubblicato ad aprile, l’FMI prevedeva una crescita globale del 3,6 per cento nel 2022 e nel 2023, al ribasso rispetto al 4,4 per cento e del 3,8 per cento del report di gennaio dello stesso anno.

«Gli Usa sono più resilienti e potrebbero evitare la recessione»

Stati Uniti, Unione Europea e Repubblica Popolare Cinese stanno affrontando un rallentamento delle rispettive economie. Una situazione comune, ma con origini e risposte diverse. «Gli Stati Uniti sono i più resilienti e potrebbero evitare la recessione», ha sotolineato Georgieva. «Negli Usa il mercato del lavoro rimane abbastanza forte. Questa è, tuttavia, una benedizione a metà, perché se il mercato del lavoro è molto forte, la Federal Reserve potrebbe dover mantenere le strette sui tassi più a lungo per far scendere l’inflazione». A fronte di un aumento superiore alle attese delle richiese di sussidi di disoccupazione, negli States il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,7 per cento, vicino al minimo dagli Anni Sessanta. «Se la resilienza del mercato del lavoro negli Stati Uniti regge, gli Usa potrebbero aiutare il mondo a superare un anno molto difficile», ha affermato Georgieva.

Un terzo dell'economia mondiale in recessione nel 2023. L'allarme di Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale.
Jerome Powell, presidente della Federal Reserve (Getty Images)

Guerra in Ucraina e caro energia: le difficoltà dell’Ue

Per quanto riguarda l’Unione Europea, l’economia del Vecchio Continente sta risentendo duramente dal conflitto in Ucraina: nel 2023 metà Unione Europea sarà in recessione. Già a ottobre, in un’intervista a Euronews, Georgieva aveva spiegato come l’orizzonte economico fosse fosco per l’Europa, a causa della guerra e della conseguente crisi energetica: «Gli effetti sulle economie europee sono tali che, secondo le nostre previsioni, metà dei Paesi dell’Eurozona sperimenteranno almeno due trimestri di crescita negativa». In altre parole, una recessione, condizione macroeconomica che si verifica quando il prodotto interno lordo trimestrale è inferiore a quello precedente per due volte di seguito. «Le nostre previsioni pre-pandemia e le nostre proiezioni attuali differiscono di 500 miliardi. La situazione per gli europei è decisamente, decisamente drammatica». Per l’Italia, il Fondo Monetario Internazionale vede un 2023 di recessione per l’Italia, con una contrazione dello 0,2 per cento.

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Un terzo dell'economia mondiale in recessione nel 2023. L'allarme di Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale.
Dollari usa e renminbi cinesi (Getty Images)

Il Covid torna a correre e rallenta l’economia cinese

Quello appena iniziato sarà un anno complicato anche per la Cina, che rallenterà ulteriormente. L’aumento dei casi di Covid a seguito dell’allentamento delle restrizioni da parte di Pechino ha portato l’attività economica di dicembre a muoversi al ritmo più lento da febbraio 2020, ovvero dal momento più buio della pandemia, quando i cittadini erano costretti in casa e le imprese cinesi avevano interrotto le attività. «Per la prima volta in 40 anni, la crescita della Cina nel 2022 sarà probabilmente pari o inferiore alla crescita globale», ha continuato Georgieva durante l’intervista alla Cbs. Ciò, ha aggiunto, si traduce in tendenze negative a livello globale: «Quando guardiamo ai mercati emergenti delle economie in via di sviluppo, lì il quadro è ancora più fosco. Perché, oltretutto, vengono colpiti dagli alti tassi di interesse e dall’apprezzamento del dollaro».

Un terzo dell'economia mondiale in recessione nel 2023. L'allarme di Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale.
Kristalina Georgieva, direttrice del Fondo Monetario Internazionale (Getty Images)

I dati dell’indice dei responsabili degli acquisti 

L’indice dei responsabili degli acquisti delle aziende del settore manifatturiero, diffuso il 2 gennaio e relativo all’eurozona, mostra un rimbalzo a 47,8 a dicembre rispetto a 47,1 di novembre, eguagliando la lettura preliminare, rimanendo al di sotto della soglia di 50 che fa da spartiacque tra crescita e contrazione. Letture negative anche per Turchia e Corea del Sud. I dati che saranno pubblicati martedì 3 gennaio dovrebbero rivelare numeri altrettanto grigi per Malesia, Taiwan, Vietnam, Regno Unito, Canada e Stati Uniti.