Il drago di Komodo è in pericolo. La lucertola più grande del mondo, che al cinema ha ispirato Godzilla, è stata inserita nella lista rossa dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). A minacciare la sua sopravvivenza è l’innalzamento del livello dei mari, conseguenza della crisi climatica.
The Komodo dragon, the world’s largest lizard, is now listed as #Endangered according to the latest @IUCNRedList, released at #IUCNcongress. Rising sea levels caused by #ClimateChange are a major threat https://t.co/K6AVvzhMHY pic.twitter.com/ImeJaiJFV2
— IUCN (@IUCN) September 4, 2021
L’aggiornamento, comunicato al congresso mondiale di conservazione dell’IUCN a Marsiglia, è il primo sul drago di Komodo negli ultimi 20 anni e richiede «azioni urgenti di conservazione». Gli esperti hanno sottolineato che, nei prossimi 45 anni, il maggiore livello dell’acqua potrebbe far sparire circa il 30 per cento del suo habitat naturale. Molto diffuso nelle isole indonesiane, questo lucertolone ama infatti particolarmente i margini delle foreste o delle savane e raramente si avventura su vette alte oltre i 700 metri.
Drago di Komodo, rettile affascinante ma ancora poco conosciuto
A peggiorare la situazione è anche l’attività umana. «Per colpa dell’uomo le foreste stanno sparendo, mentre le savane sono colpite da incendi e degrado», ha dichiarato al Guardian Gerardo Garcia, curatore animale allo zoo di Chester, nel Cheshire inglese. «L’innalzamento dei mari è solo l’ultima goccia di un problema più ampio». Nella sola isola di Flores, nell’Indonesia sudorientale, l’habitat naturale dei draghi di Komodo si è ridotto del 40 per cento fra il 1970 e il 2000.
Grandi fino a tre metri, questi enormi rettili possono pesare fino a 150 chili e si cibano principalmente di maiali, bufali e pipistrelli della frutta. Quando attaccano, la loro saliva velenosa fa abbassare improvvisamente la pressione sanguigna della preda, impedendone la coagulazione e mandandola in stato di shock. Tuttavia, gli esperti sanno ancora molto poco sulla loro vita e le loro abitudini. «È uno dei rettili più affascinanti del pianeta, ma è anche molto timido», ha continuato Garcia, che ha contribuito alla realizzazione di uno studio triennale su questi esemplari. Con l’aiuto di fototrappole, gli scienziati ne hanno analizzato i movimenti per creare un programma di salvaguardia che oggi li tutela in un parco nazionale sull’isola di Komodo.
In pericolo squali e razze, buone notizie per i tonni
Ad oggi, la lista rossa dell’IUCN comprende circa 138 mila specie animali, 38 mila delle quali sono minacciate dall’estinzione. Fra queste ci sono anche squali e razze, il cui 37 per cento deve fare i conti con la pesca intensiva e la crisi climatica. Ci sono però anche alcune buone notizie. Quattro delle sette specie di tonno pescato per scopi commerciali – tonno rosso dell’Atlantico, tonno rosso del sud, alalunga e albacora – sono infatti in crescita. «I nuovi dati sono incoraggianti», ha detto al Guardian Grantly Galland del Pew Charitable Trusts, organizzazione no profit statunitense volta alla salvaguardia dei mari. «La gestione del tonno rosso e dell’alalunga è migliorata, ma è meglio procedere con cautela finché ulteriori ricerche non ci daranno conferme positive».