La corsa al Quirinale comincia ad appassionare non solo il popolo italiano ma anche i giornali stranieri. I quotidiani inglesi e americani tengono accesi i riflettori sulle vicende politiche in Italia ed è sempre Mario Draghi protagonista delle pagine della stampa estera. Dopo il The Economist, che aveva espresso il suo dissenso all’eventuale elezione a presidente della Repubblica dell’attuale premier, e il Financial Times, che l’aveva vista invece come un’opportunità, oggi è il New York Times ad analizzare entrambe le facce della medaglia. All’interno del lungo articolo dedicato a Draghi, il quotidiano statunitense parla di due scenari. Nel primo, Draghi estendere il «momento d’oro della politica italiana». Nel secondo, il rischio è che tutto possa degenerare in un «caos politico».

New York Times, perché sì a Draghi al Quirinale
Il New York Times definisce il ruolo di Presidente della Repubblica «potente ma spesso cerimoniale che potrebbe togliergli le mani dalle leve del potere e dai negoziati a livello europeo». Tra i due scenari, è quello ottimista ad essere analizzato per primo. Draghi, per il quotidiano statunitense, ha «trasformato una nazione il cui caos politico ha spesso suscitato derisione in un paese leader sulla scena europea e ha infuso negli italiani un rinnovato senso di orgoglio». Draghi al Quirinale andrebbe a rendere la presidenza più «robusta». Il New York Times sottolinea i rapporti internazionali dell’attuale Presidente del Consiglio ma anche la sua forza politica, in grado di gestire eventuali crisi politica e prolungare il momento di stabilità politica italiano.
New York Times, i rischi di sprecare un’occasione
Ciò nonostante, l’altra faccia della medaglia preoccupa anche il quotidiano statunitense. «L’incertezza sul futuro di Draghi ha già scatenato macchinazioni e ambizioni politiche represse, spingendo l’Italia indietro verso un pericoloso, seppur familiare, precipizio di instabilità», scrive il corrispondente del New York Times. Ciò che temono gli italiani e molti parlamentari, secondo il giornale, è andare ad elezioni anticipate che porterebbero ad amministrazioni deboli e che metterebbero «a repentaglio miliardi di fondi di ripresa europei». Sarebbe il ritorno a un vero caos politico che «potrebbe far perdere all’Italia la migliore opportunità da generazioni».
