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Tre palle e un soldo

Di Letta e di governo

Qualcuno credeva che ormai facesse il pensionato. Ma il braccio destro di Berlusconi si vede spessissimo con Draghi. Che gli chiede consigli, gli affida messaggi, si serve delle sue note capacità di mediazione.

4 Ottobre 2021 08:284 Ottobre 2021 08:57 Occhio di Lince
gianni letta e il rapporto con Mario Draghi

Ma che fine ha fatto Gianni Letta? L’ormai 86enne eminenza grigia di Silvio Berlusconi è apparentemente scomparso dalla scena, quella su cui sono accesi i riflettori, e questo proprio mentre il centrodestra vive un momento a dir poco complicato e la partita per il Quirinale si è appena aperta. Con il Cavaliere che, ignorando o facendo finta di ignorare che si tratti un obiettivo praticamente impossibile per lui, in questa fase ormai conclusiva della sua vita politica tiene a poter succedere a Sergio Mattarella più di ogni altra cosa al mondo.

Oramai si interessa poco delle cose di Fininvest

Per carità, se cerchi “il dottor Letta” – come tutti rispettosamente lo chiamano – lo trovi sempre nel suo solito ufficio nella sede romana della Fininvest, a Largo del Nazareno, a pochi metri dalla sede Pd. E se non c’è o è impegnato, la sua segretaria storica, la fedelissima Lina, richiama nel giro di poche ore, sapendo che a fine giornata non deve lasciare inevasa nessuna telefonata, scocciatori compresi. Ma, apparentemente, Letta sembra distratto, se non assente: cerca di ignorare gli inutili pruriti senili di Berlusconi, è distante da Forza Italia come non mai, si disinteressa dei destini del gruppo, salvo qualche telefonata di cortesia a Marina Berlusconi. Per esempio, di questo trasferimento della sede legale di Mediaset in Olanda ne sa poco e niente. Ma allora? Escluso che si sia ritirato a fare il pensionato passando le giornate ai giardinetti, cosa sta facendo l’eminenza azzurrina? Il vostro Occhio di Lince ha alzato il periscopio, e vi può dire che lo ha avvistato spesso sia dalle parti di Palazzo Chigi, sia presso un’abitazione ai Parioli, sita in viale Bruno Buozzi numero 18. Già, Letta va da Mario Draghi. Non spesso, spessissimo. A fare cosa? Bè, il presidente del Consiglio lo conosce e lo stima da una vita, e sa che non c’è nessuno in Italia che conosca le dinamiche dei palazzi romani come Letta, e che sappia gestire dossier con maestria assoluta e riservatezza massima.

gianni letta e il rapporto di stima con draghi
Gianni Letta, storico braccio destro di Silvio Berlusconi (Getty Images).

Draghi gli chiede consigli e gli affida messaggi

Per questo SuperMario gli chiede consigli, lo incarica di assumere informazioni, gli affida messaggi, invoca la sua mediazione quando ci sono controversie da spegnere e angoli da smussare. Naturalmente Gianni non ha alcun incarico formale, né lo vuole. Al suo agire felpato non servirebbe, anzi. E a Draghi, che già deve dirigere il traffico a Palazzo Chigi dove il suo amico Francesco Giavazzi impazza – purtroppo senza la stessa discrezione di Letta – mandando in tilt sia il sottosegretario Roberto Garofoli che il capo di gabinetto Antonio Funiciello, va benissimo che formalmente Letta non esista. Ma, credetemi, oggi Letta non conta meno di quanto contasse ai tempi dei governi Berlusconi. E sapete bene quanto allora fosse decisivo.

Tag:Potere
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