Il Consiglio dei ministri sarà convocato domani 16 settembre per approvare un decreto che estenderà l’uso del green pass ai lavoratori della pubblica amministrazione e a un’ampia parte di quelli del privato. È quanto si apprende da fonti di governo. In queste ore i tecnici di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti sono al lavoro per limare i dettagli del provvedimento (che sarà unico), che però è sostanzialmente definitivo. Resta da stabilire, spiegano le fonti, il perimetro preciso del decreto per quanto riguarda il settore privato, in considerazione della necessità ma anche della possibile attuazione pratica delle norme.
Meloni: contraria a estendere green pass ai luoghi di lavoro
Giorgia Meloni ribadisce la propria contrarietà all’estensione del `green pass’ anche ai luoghi di lavoro. La leader di Fdi lo ha detto in una intervista alla trasmissione `Zona bianca’ che andrà in onda questa sera su Rete 4. «Io non sono d’accordo, se il governo vuole imporre il green pass anche per i luoghi lavoro pubblici e privati, deve consentire il tampone gratuito e rapido». Ha aggiunto Meloni: «Sicuramente non si può scaricare il costo né sul lavoratore, né sull’impresa. Il governo si deve assumere le sue responsabilità. Perché devo firmare lo scarico di responsabilità quando faccio il vaccino? È il governo che mi ha detto che mi devo vaccinare! La responsabilità se l’assuma il governo».
Green pass, Lega: diritto allo studio non negoziabile
«Stop strumentalizzazioni sulla pelle degli studenti. Siamo contrari ad uno strumento che li ghettizzi e li discrimini: il diritto allo studio non è negoziabile. Per questa ragione abbiamo espresso voto contrario al Dl Green pass in commissione». Lo hanno dichiarato in unanota congiunta i deputati della Lega in commissione Cultura, Scienze e Istruzione alla Camera: Daniele Belotti (capogruppo), Giuseppe Basini, Angela Colmellere, Sara De Angelis, Felice Mariani, Filippo Maturi, Cristina Patelli, Germano Racchella, Luca Toccalini, Francesco Zicchieri.
«La scuola, come il lavoro, è un diritto fondamentale. Sul Green Pass occorre buonsenso e ragionevolezza, valori che sono alla base del documento liberamente completato in proposito da Salvini con i governatori: il Green pass non può essere uno strumento di complicazione. La Lega è al governo per lavorare in questa direzione, compreso il totale sostegno alla campagna vaccinale sulla quale il precedente governo aveva fallito. Basta guardare l’esempio della Lombardia, prima regione in Italia ad aver raggiunto l`obiettivo che ci ha dato il commissario Figliuolo, ovvero l’80 per cento di persone che hanno completato il ciclo vaccinale» hanno concluso i parlamentari leghisti.