Sogno o son desto? Nei palazzi della Roma potente nessuno ci crede, o ci vuole credere. Ma è pur vero che la cosa circola con particolare insistenza, quindi non potevamo non darvene conto. Sprezzante del fatto che il suo capo di sempre, Silvio Berlusconi, coltiva (ci spiace per lui, ma inutilmente) più di una speranza di salire lui al soglio del Quirinale, l’indomito Renato Brunetta si sbraccia per far intendere a tutti che è fatta per Mario Draghi al posto di Sergio Mattarella. E sono in molti quelli che ci credono, considerato che è noto il filo diretto, frutto di un’amicizia di vecchia data, che lega il ministro della Pubblica amministrazione al presidente del Consiglio, cosa di cui Brunetta si fa vanto a ogni piè sospinto.

Draghi al Colle, lui a Palazzo Chigi
In realtà, proprio gli amici più stretti del ministro hanno una spiegazione, semplice semplice, del motivo per cui sono mesi che Brunetta va dicendo non solo che è necessario, ma che c’è l’altissima probabilità, anzi la certezza, che Draghi scelga la strada del Colle («dai, su, è fatta, lasciati servire», ripete a tutti quelli che incontra): Renato vuole prendere il suo posto a palazzo Chigi. Sì, avete capito bene: Brunetta pensa che se il prossimo febbraio Super Mario prendesse il posto di Mattarella, la legislatura non si interromperebbe («perché l’unica che vuole le elezioni anticipate è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, e quindi le elezioni non ci saranno», spiega agli astanti) e per l’ultimo anno che manca prima della naturale scadenza della legislatura a guidare il governo di unità nazionale ci sarebbe proprio lui. Un’ipotesi, ma forse sarebbe meglio dire ambizione, che l’attuale ministro della Pubblica amministrazione certo non nasconde. Anzi, lo racconta in modo esplicito. «Io e Mario ne abbiamo parlato più volte», aggiunge col tono ammiccante di chi sa. D’altra parte, non è forse lo stesso uomo che qualche anno fa diceva a tutti che non capiva perché non gli avessero a suo tempo assegnato il Nobel per l’Economia?