Dov’è Malagrotta? Nella discarica romana mercoledì pomeriggio è scoppiato un incendio, non ancora del tutto domato. Ecco cosa sappiamo del rogo e in che modo si stanno muovendo le autorità per limitare i danni.
Dov’è Malagrotta?
Mercoledì pomeriggio attorno alle 17.30 è scoppiato un incendio nella discarica della tenuta privata di Malagrotta, che si trova nella periferia a ovest di Roma. La discarica di Malagrotta è una delle più grandi d’Europa e per decenni la principale a servizio della città, chiusa nel 2013 ma ancora attiva per il trattamento di rifiuti. Nonostante il tempestivo allarme degli operatori e l’arrivo dei vigili del fuoco, le fiamme non sono ancora state domate.
Sul sito del Comune di Roma si legge che le cause sono «ancora da accertare dalle autorità». Non è esclusa l’ipotesi che qualcuno abbia appiccato il fuoco volontariamente. Intanto, la nuvola di fumo provocata dalla combustione dei rifiuti potrebbe essere pericolosa per la salute. Per questo l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, sta rilevando le sostante rilasciate per determinate se siano tossiche.

Come è scoppiato l’incendio
Secondo quanto riportato dall’agenzia Dire, l’incendio è partito dal gassificatore di Malagrotta. Qesto è spento dal 2011 ma viene usato per lo stoccaggio del combustibile derivato dagli impianti di trattamento meccanico-biologico (Tmb) dei rifiuti che sono ancora attivi. Successivamente le fiamme si sono propagate fino a distruggere il Tmb più grosso di Malagrotta, che tratta ogni giorno 900 tonnellate di rifiuti indifferenziati. Inoltre, secondo i vigili del fuoco presenti con otto squadre per domare le fiamme, l’incendio si è esteso anche ad almeno un paio di capannoni dove sono stoccati carta e plastica e un impianto di compostaggio. Oltre ai danni provocati dall’incendio, quindi, ora che il Tmb più grande è fuori uso, bisognerà fare i conti con i rallentamenti nella gestione dei rifiuti.
