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Donne russe incinte in Argentina, il racket del turismo delle nascite

Sempre più donne russe incinte stanno arrivando in Argentina per partorire nel Paese sudamericano, attirate dalla possibilità di ottenere la cittadinanza: il racket del turismo delle nascite.

12 Febbraio 2023 12:53 Redazione
Donne russe incinte in Argentina, attirate dalla possibilità di ottenere la cittadinanza: il racket del turismo delle nascite.

Sei cittadine russe in stato avanzato di gravidanza, che erano state trattenute dalle autorità argentine per l’immigrazione all’aeroporto di Buenos Aires Ministro Pistarini, sono state autorizzate a entrare nel Paese. «Ci hanno restituito i passaporti, li hanno timbrati e ci hanno lasciato andare», ha riferito una delle donne all’emittente russa RBC. Almeno 5 mila donne russe incinte sono arrivate in Argentina dall’inizio del conflitto, attirate dalla possibilità di partorire nel Paese sudamericano, in modo da regalare maggiori opportunità al nascituro, che in base allo ius soli ottiene la cittadinanza argentina. E anche a loro stesse: i genitori di un cittadino argentino possono richiedere la residenza permanente e, eventualmente, la cittadinanza.

🤰 Real patriots of Russia

18 pregnant Russian women were detained at the airport of Buenos Aires (Argentina). They were accused of “false tourism” – an attempt to come to the country for the sake of giving birth to a child, who will thus automatically receive local citizenship. pic.twitter.com/6Cy8ZuBMBt

— NEXTA (@nexta_tv) February 10, 2023

Nelle ultime settimane intensificati gli arrivi di donne russe incinte

Un paio di giorni fa, i media russi avevano riferito alcune cittadine russe, in stato di gravidanza, erano state trattenute all’aeroporto di Buenos Aires, sospettate di viaggiare con l’intento di partorire nel Paese appositamente in prossimità del parto, per garantire la cittadinanza per diritto di nascita ai loro figli. Secondo la BBC, sono più di 5 mila le donne russe incinte entrate in Argentina negli ultimi mesi. Florencia Carignano, capo dei servizi di migrazione argentini, ha affermato che più di 10 mila cittadine russe in stato di gravidanza sono arrivate in Argentina nel 2022, aggiungendo che la maggior parte di esse non si trova più nel Paese.

Donne russe incinte in Argentina, attirate dalla possibilità di ottenere la cittadinanza: il racket del turismo delle nascite.
Un volo Aerolineas Argentinas atterra a Buenos Aires (Getty Images)

Secondo l’ambasciata russa a Buenos Aires, l’anno scorso sono stati circa 2.500 i russi che si sono effettivamente trasferiti in Argentina: la cifra potrebbero salire a 10 mila nel 2023. E gli arrivi di donne incinte si sono intensificati negli ultimi tempi, con una media tra 30 e 40 a settimana. Il numero insolitamente elevato di turiste incinte ha indotto le autorità a una stretta.

Donne russe incinte in Argentina, attirate dalla possibilità di ottenere la cittadinanza: il racket del turismo delle nascite.
L’area dei check-in dell’aeroporto Ministro Pistarini (Getty Images)

I pacchetti per le future mamme che desiderano partorire in Argentina

Secondo La Nacion, «oltre a fuggire dalla guerra e dal servizio sanitario del loro Paese, le russe sono attratte dalle prestazioni mediche di alta qualità degli ospedali». Ma, soprattutto, il passaporto argentino permette di entrare in 171 Paesi senza visto, mentre allo stato attuale quello russo consente di viaggiare in solo 87 Paesi. Il “turismo delle nascite” in Argentina sembra essere una pratica consolidata. E particolarmente redditizia, al punto che sta emergendo un vero e proprio racket. Come riportato dalla BBC, un sito web in lingua russa offre infatti vari pacchetti per le future mamme che desiderano partorire in Argentina, con tanto di pick-up aeroportuali, lezioni di spagnolo e sconti nelle cliniche. I pacchetti partono da 5 mila dollari e arrivano fino a 15 mila dollari. Almeno ufficialmente: c’è anche chi – come reso noto dalla polizia argentina – in cambio di 35 mila dollari offre documenti falsi rilasciati a tempo di record, per accelerare l’iter della cittadinanza.

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