Non ci sono dubbi: la pandemia ha segnato un prima e un dopo nell’economia mondiale. Lo dimostra chiaramente il ranking pubblicato dalla rivista americana Fortune lunedì 4 ottobre, che ha messo in fila le donne più potenti al mondo. Si tratta, soprattutto, di fondatrici e dirigenti di imprese leader nei settori farmaceutico e sanitario. Ecco la top ten.
Chi sono le dieci donne più potenti al mondo secondo Fortune
1) Karen Lynch, paladina di un sistema sanitario innovativo
Secondo quanto riportato da CNN Business, a conquistare il gradino più alto del podio è stata Karen Lynch, Ceo di Cvs Health, azienda americana proprietaria di CVS Pharmacy, la seconda catena di farmacie più grande d’America. La manager, originaria del Massachusetts. subito dopo aver assunto il comando, è riuscita a trasformare CVS in uno dei principali player nella gestione della crisi pandemica in territorio americano, convertendo la sede dell’azienda in un hub aperto a tutti per tamponi e vaccini. Un’intuizione che, sulla scia degli ottimi risultati della campagna vaccinale e l’allentamento delle restrizioni, l’ha portata a sviluppare un piano d’azione per adibire a cliniche e ambulatori alcuni dei negozi della sua catena, rivoluzionando il modo in cui, in America, viene fornita l’assistenza sanitaria di base.
Each #COVID19 #vaccination means healthier communities & safely reuniting with loved ones. I’m proud that @CVSHealth is bringing us #OneStepCloser to creating the moments we’ve missed. For me, it means finally introducing my family & friends to my puppy, Piper! #MomentofHealth pic.twitter.com/syKHZfNMEB
— Karen Lynch (@KarenSLynch) April 5, 2021
2) Jane Fraser, la regina di Wall Street
Il secondo posto, invece, è andato a Jane Fraser, amministratrice delegata di Citigroup, multinazionale americana di banche di investimento e società di servizi finanziari con sede a New York. Tra i traguardi di Fraser, oltre a un ruolo che l’ha fatta diventare la prima donna a prendere le redini di un grande istituto bancario di Wall Street, anche il perfezionamento della strategia di gestione del patrimonio di Citi.
3) Julie Sweet, tra nuove tecnologie e sogni sostenibili
La presidentessa di Accenture Julie Sweet che, nel 2020, era arrivata in cima alla classifica, quest’anno dovrà accontentarsi del terzo posto. Ma non è sicuramente roba da poco, dati i risultati ottenuti dalla compagnia sotto la sua gestione. Secondo i dati a disposizione di Fortune, infatti, la società di consulenza ha visto un aumento delle sue entrate pari al 14 per cento nel corso del 2021, ha investito in tecnologie innovative come il 5G e la blockchain e si è prefissata obiettivi ambientali ambiziosi come la riduzione a zero delle emissioni di carbonio e della produzione di rifiuti entro il 2025.
4) Carol Tomé, corrieri e spedizioni da record
A un passo dal podio c’è Carol Tomé. Da giugno 2020 è CEO di UPS, corriere specializzato in trasporto pacchi e spedizioni internazionali. Grazie alla sua expertise, maturata con anni di gavetta nel campo della finanza, gli incassi dell’impresa e di tutti i servizi collaterali hanno sfiorato cifre record.
5) Mary Barra, una rivoluzione rosa in General Motors
L’AD di General Motors Mary Barra è stata la prima donna a ottenere la carica nella storia della compagnia. Dopo una carriera nel campo dell’automotive iniziata a soli 18 anni, è arrivata al vertice con l’intenzione di avviare una rivoluzione necessaria ed urgente per contrastare gli effetti deleteri del cambiamento climatico. Con la pianificazione di un investimento pari a 35 miliardi di dollari, ha intenzione di incrementare la progettazione e produzione di macchine elettriche e autovetture autonome entro il 2035. Ma non solo. Nei piani dell’azienda, ci sarebbe anche l’intenzione di eliminare le emissioni di CO2 per il 2040 e utilizzare solo ed esclusivamente energia rinnovabile entro il 2030.
6) Rosalind Brewer, vaccinazione e inclusione
Nel settore della salute, si è distinto anche il lavoro di Rosalind Brewer, a capo della Walgreens Boots Alliance, specializzata nel retail di prodotti farmaceutici. Una delle due donne di colore a essere incluse nel ranking, accanto a Thasunda Brown Duckett. Nell’ultimo anno, oltre a guidare l’espansione digitale della compagnia, ha lavorato molto per rendere Walgreens uno dei principali poli di distribuzione di vaccini, reclamando l’importanza di una politica che consentisse a tutti di poter usufruire del servizio. Senza alcuna distinzione di reddito, ceto o razza.
7) Gail Broudreaux, assicurazioni vincenti
Dal 2017 l’Anthem Inc., fornitore di assicurazioni sanitarie negli Stati Uniti, può contare sulla preparazione della presidentessa Gail Broudreaux, settimo posto della graduatoria di Fortune, nella quale bazzica dal lontano 2004. Sotto di lei, l’impresa è riuscita a stabilizzarsi sul mercato finanziario, costruendosi una reputazione di tutto rispetto. E, soprattutto, guadagni stellari: in un solo anno, il numero dei titolari di piani assicurativi è aumentato considerevolmente e gli introiti hanno superato i 17 miliardi di dollari.
Gail Boudreaux President and CEO, Anthem.
In 2020, she is ranked 10th on the Forbes World's 100 Most Powerful Women list. The Anthem Foundation Awards announced over $53 million in grants to address critical health issues facing Americans. #motivational #womeninbusiness pic.twitter.com/8ghS1fuTmM— Fuzia (@Fuziaworld) February 3, 2021
8) Abigail Johnson, via libera alle criptovalute
Con un patrimonio stimato di 15 miliardi di dollari, Abigail Johnson è entrata di diritto nel parterre delle donne più ricche del mondo. Ma non è tutto. La sua lodevole attività di CEO di Fidelity Investments, società di investimenti a stelle e strisce, le ha regalato un ottavo posto nell’elenco delle imprenditrici più in vista. Tra le tante cose, a lei va il merito di aver introdotto, tra i servizi di Fidelity, la possibilità di effettuare operazioni finanziare in criptovaluta, consentendo agli investitori istituzionali di scambiare comodamente e rapidamente bitcoin.
9) Ruth Porat, il coraggio di fare scelte rischiose
Direttrice finanziaria di Google e della sua casa madre Alphabet, Ruth Porat è uno dei grandi nomi dell’industria del big tech. Con lei, il colosso di Mountain View ha fatto scelte coraggiose ma redditizie come puntare sul cloud computing e sulle potenzialità delle trasmissioni video in streaming. Due delle ragioni che l’hanno portato a una crescita del 100 per cento in dodici mesi e a raggiungere un valore di mercato di circa 302.1 miliardi di dollari.
10) Thasunda Brown Duckett, quando la finanza contrasta la diversità
L’ultima posizione della Top 10 spetta, infine, a Thasunda Brown Duckett, dirigente di TIAA, organizzazione finanziaria che offre servizi assicurativi e d’investimento a quanti lavorano nell’ambito dell’istruzione, della medicina, della cultura e della ricerca. Da sempre impegnata nella lotta per rendere il sistema finanziario più inclusivo per i cittadini di colore, al momento si sta occupando dell’ampliamento del consorzio bancario JPMorgan, coinvolto dal 2018 in un’espansione senza precedenti e intenzionato ad aprire 400 nuove sedi.