È stata trovata la pistola con cui potrebbe essere stata uccisa Rkia Hannaoui, la donna vittima di un omicidio in provincia di Rovigo il 28 marzo scorso. La 31enne era stata trovata agonizzante in casa dopo essere stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco alla testa.
Donna uccisa a Rovigo: trovata la pistola
L’arma è stata trovata in un campo vicino alla sua casa di Ariano Polesine dove viveva insieme al marito e ai figli di 8 e 11 anni. La pistola dalla quale è partito il colpo che ha raggiunto e poi ucciso la 31enne è stata rinvenuta in quel terreno dai Carabinieri che, da ieri, stavano perlustrando la zona. Proprio nella stessa giornata l’autopsia sul corpo della donna aveva accertato la presenza di un proiettile nel cranio e aveva escluso che il colpo fosse stato esploso a distanza ravvicinata. Il foro d’ingresso nella tempia sinistra, sarebbe riconducibile a un proiettile calibro 22.

Ora la magistratura ha disposto ulteriori accertamenti di carattere balistico sul calibro e sulla compatibilità del proiettile con l’arma recuperata dagli investigatori. Per il momento, è stato aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per omicidio.
Sospetti sul vicino di casa
I Carabinieri erano intervenuti nell’abitazione di Rkia intorno alle 16 di martedì 28 marzo. La donna è stata trasportata d’urgenza in ospedale ma è morta poco dopo l’arrivo si trovava in terapia intensiva. Uno dei due figli della vittima ha riferito agli investigatori di aver visto la madre cadere sui fornelli prima di accasciarsi sul pavimento.
A chiamare i soccorsi il vicino di casa 80enne Giacomo Stella. Il giorno dopo, all’uomo sono stati sequestrati i fucili, mentre all’appello mancava una pistola. Stella è conosciuto in paese e riguardo alle accuse mosse ha messo subito le mani avanti: «Io non c’entro niente, non posso dire niente, devo vedere il mio avvocato oggi. Non c’entro niente per niente, non so cosa sia successo. So che ho chiamato l’ambulanza, mi hanno chiamato i bambini, ho chiamato l’ambulanza e altro non so, qui c’è gente dappertutto siamo in alto mare».