Donna suicida in carcere, le scuse del giudice: “Io e il sistema abbiamo fallito”

Virginia Cataldi
10/08/2022

Donatella Hodo è la quinta donna suicida in carcere dall'inizio del 2022. Al suo funerale il giudice di sorveglianza: "abbiamo fallito".

Donna suicida in carcere, le scuse del giudice: “Io e il sistema abbiamo fallito”

Donatella Hodo è la quinta donna suicida in carcere del 2022. La ragazza di 27 anni, reclusa nel carcere veronese di Montorio, aveva problemi di dipendenza e stava scontando una pena per furti in negozi. Lo scorso 2 agosto si è tolta la vita inalando del gas, anche se era in attesa che venisse predisposta per lei una misura alternativa al carcere. Il giudice di sorveglianza Vincenzo Semeraro ha scritto una lettera aperta, letta ai funerali di Hodo, nella quale si è autoaccusato e si è scusato. «È da una settimana, da quando Donatella ha attuato il suo tragico gesto, che continuo a pormi mille interrogativi. Dove ho sbagliato, in che cosa?».

Donna suicida in carcere, le scuse del giudice

Donatella Hodo è la quinta donna suicida in carcere del 2022. Ventisette anni, tossicodipendente, si è uccisa inalando del gas il 2 agosto, dopo essere stata reclusa per alcuni furti in negozi, fatti per comprare la droga. «È da una settimana, da quando Donatella ha attuato il suo tragico gesto, che continuo a pormi mille interrogativi. Dove ho sbagliato, in che cosa? Ogni volta che una persona detenuta in carcere si toglie la vita, significa che tutto il sistema ha fallito. Nel caso di Donatella, io ero parte del sistema visto che seguivo il suo caso da sei anni. Quindi, come il sistema, anche il sottoscritto ha fallito», ha dichiarato al Corriere della Sera Vincenzo Semeraro, il giudice di sorveglianza.

Donatella Hodo è la quinta donna suicida in carcere dall'inizio del 2022. Al suo funerale il giudice di sorveglianza: "abbiamo fallito".
Un uomo in carcere (Pexels)

Il rapporto tra il giudice e Donatella Hodo

Semeraro dice che conosceva da tempo Donatella. «L’ultima volta che sono andato a farle visita nel penitenziario, lo scorso giugno, avrei potuto dirle due parole in più? Perché, nonostante la conoscessi da quando aveva 21 anni, non ho captato che il malessere era divenuto per lei così profondo?». «Quando sei magistrato dell’ Esecuzione e gestisci le varie vicende carcerarie e detentive, non hai a che fare solo con un detenuto ma innanzitutto con una persona. Uomini, donne con storie diverse. Non vanno trattati come numeri, come pedine di un ingranaggio, ma come individui differenti l’uno dall’altro. Sono persone, certo recluse in cella, ma pur sempre persone».

Donatella Hodo era in attesa di ricevere una misura alternativa al carcere. Proprio Seminaro aveva preparato un affidamento al Sera. «Aveva bisogno di un adeguato sostegno psicologico, un servizio di supporto che l’intero sistema non riesce a garantire non solo nel carcere di Verona ma in tutti i penitenziari d’ Italia. Le strutture detentive non sono a misura di donna, le detenute vanno approcciate in modo totalmente diverso, hanno un’emotività che non ha nulla a che fare con quella maschile. Vanno seguite in modo specifico e del tutto peculiare. Per Donatella ciò non è avvenuto».

Donatella Hodo è la quinta donna suicida in carcere dall'inizio del 2022. Al suo funerale il giudice di sorveglianza: "abbiamo fallito".
Uno dei muri che delimitano il perimetro del carcere di Gazzi (Twitter)