Così i funzionari russi fanno carriera e soldi nel Donbass
Mosca sta occupando politicamente il Donbass imponendo propri funzionari, ministri e leader. E inviando controllori in città e villaggi. Un'offerta difficile da rifiutare: non solo per la carriera, ma anche per gli stipendi che sono il triplo di quelli russi.
L’amministrazione delle autoproclamate repubbliche del Donbass – Donetsk e Lugansk – e, più in generale, delle zone ucraine occupate dalla Russia, è gestita direttamente a Mosca. Dall’inizio dell’estate, infatti, il Cremlino sta inviando propri funzionari, sostituendo quelli locali. Che siano ruoli di primo piano o meno, poco importa.
Le mani del Cremlino sulle repubbliche autoproclamate del Donbass
La maggior parte dei luogotenenti arrivati dalla Federazione è impegnata a Donetsk, dove come riporta Meduza, sei dei 24 membri del governo locale si sono insediati di recente. Come l’ex capo del dipartimento del ministero dell’Industria russo, Vitaly Khotsenko, da giugno 2022 primo ministro, o il suo vice Evgeny Solntsev con un passato nel ministero russo dell’Edilizia. Il ministro dell’Istruzione è Olga Koludarova che in precedenza era in forze al ministero dell’Istruzione russo e prima ancora nell’amministrazione dell’Udmurtia, repubblica russa a ovest degli Urali. A Lugansk la presenza russa è meno ingombrante. Il primo ministro dal 2015 è Sergei Kozlov. Il suo vice però, Vasily Kuznetsov, era vicegovernatore della regione di Kurgan, oblast della Siberia occidentale. Ministro dell’Istruzione è Ivan Kusov, ex vicerettore dell’Università di Sebastopoli e professore alla Statale di Mosca.

A Donetsk il riavvicinamento a Mosca passa da funzionari formati in Russia
I funzionari russi “emigrati” nel Donbass occupano anche poltrone di minor prestigio. È il caso di Ilya Bubnov, del comitato esecutivo di Russia Unita a Omsk, nominato viceministro dello Sport a Donetsk. E di Alexander Kostomarov, ex vicegovernatore degli oblast di Ulyanovsk e Lipetsk, ora tra i vertici del governo filorusso di Donetsk. Solo il 18 agosto Vitaly Khotsenko aveva nominato cinque funzionari russi a vari incarichi nell’amministrazione della repubblica di Donetsk. «Ci stiamo muovendo verso il riavvicinamento con la Russia», aveva dichiarato alla Tass, «quindi il compito chiave è assicurarsi che gli standard della Federazione inizino a funzionare anche nel nostro Paese. E per integrarci in questo sistema in modo rapido e indolore, abbiamo bisogno di funzionari esperti che abbiano già percorso questo percorso in Russia». Lo stesso vale anche per altre regioni ucraine come Zaporizhia, Kherson e Kharkov, le cui autorità di occupazione sono in parte formate da funzionari e amministratori russi. Come l’ex vicegovernatore della città russa di Vologda Anton Koltsov, l’ex vicepremier della regione di Kaliningrad Sergey Eliseev e l’ex sindaco di Krasnodar Andrey Alekseenko.
La selezione dei candidati e il ruolo di Sergei Kiriyenko
Fonti vicine al Cremlino hanno spiegato a Meduza che gli alti papaveri destinati a occupare posizioni di vertice nei territori occupati sono selezionati direttamente dall’amministrazione presidenziale mentre dei ruoli meno prestigiosi si occupano i plenipotenziari. I candidati vengono selezionati dalla scuola per governatori del Cremlino e tra i finalisti del concorso Leader della Russia, come il primo ministro di Donetsk Khotsenko, gestiti entrambi da Sergei Kiriyenko, già ex primo ministro, ex direttore generale dell’agenzia per l’energia atomica Rosatom e vice capo dell’amministrazione presidenziale russa diventato, dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, vicerè del Donbass.

Una questione di carriera e di soldi
Servire nei territori occupati è un’occasione da non perdere, un ascensore sociale per scalare le gerarchie e fare carriera più velocemente in patria. Se questa motivazione non fosse sufficiente, Mosca ci mette i rubli. I funzionari inviati nelle aree ucraine controllate dai russi possono arrivare a guadagnare tre volte in più che a casa: per un incaricato regionale di medio livello la busta paga si aggira sui 500 mila rubli, più di 8.200 euro, per ruoli più importanti lo stipendio può arrivare a 1 milione di rubli (16.500 euro). Nei territori ucraini occupati oltre a questi pretoriani sono inviati anche una sorta di controllori a tempo determinato, che hanno il compito di tenere d’occhio i funzionari locali delle città e dei villaggi. Un lavoro solitamente svolto da burocrati che arrivano da città russe “gemellate” con quelle ucraine, come San Pietroburgo e Mariupol. Anche in questo caso, i controllori ricevono uno stipendio doppio durante la trasferta. L’invio di funzionari e amministratori russi nelle terre occupate è destinato a continuare se non altro perché saranno loro a gestire i fondi stanziati da Mosca per la ricostruzione.