Il nome di Donato Bilancia è legato ad una serie di efferati eventi di cronaca nera che hanno avuto luogo sul nostro territorio fra il 1997 e il 1998. Ecco la sua incredibile e inquietante storia.
Chi era Donato Bilancia
Nato a Potenza il 10 luglio del 1951, Bilancia iniziò ad avere i primi seri problemi con la giustizia fin da giovanissimo. A soli 15 anni le autorità lo pizzicarono in flagranza di reato per aver rubato, mentre nel 1976 la polizia lo arrestò per rapina (riuscì poi molto presto a fuggire di prigione). Noto con il nomignolo di “Walterino” nel mondo delle bische, sviluppò un’insana passione nei confronti del gioco d’azzardo, anche se, come raccontava ai Carabinieri, non sarebbe in realtà mai finito in situazioni critiche dal punto di vista dei debiti.
Vittima di disturbi mentali piuttosto importanti, rimase particolarmente colpito dal suicidio dell’adorato fratello Michele. Il parente stretto si tolse la vita nel 1987 buttandosi sotto ad un treno nella stazione di Genova Pegli con in braccio il figlio. Il tragico avvenimento rappresentò in qualche modo un momento di rottura per Bilancia, aggravando ulteriormente la sua condizione già precaria.
Gli omicidi commessi e gli ergastoli ricevuti
La scia di sangue lasciata dal criminale prese il via nel 1997, con l’assassinio del biscazziere Giorgio Centanaro, soffocato in casa con l’aiuto del nastro adesivo. Si è trattò però solo del primo omicidio di una lunga lista. L’uomo avrebbe presto ucciso un altro biscazziere pochi giorni dopo e, con lui, altre quattro persone nel giro di pochi giorni, operando fra Ventimiglia e Genova.
Ben presto diventò tristemente noto come serial killer delle prostitute. Nel solo marzo del 1998 fu in grado di uccidere altre 6 persone, fra cui alcune diverse squillo, un cambiavalute e un metronotte. Successivamente diventò l’incubo dei treni della Ligura, ammazzando altre tre donne sui mezzi dov’era salito. Sono dunque ad oggi 17 le vittime accertate per mano di Donato Bilancia.
Le forze dell’ordine l’hanno arrestato dopo una serie di indagini piuttosto fortuite il 6 maggio del 1998. Bilancia, che non oppose alcuna resistenza, venne così condannato ad un totale di 13 ergastoli per 17 omicidi e a 16 anni per il tentato omicidio di Lorena Castro. Costretto all’isolamento per 11 anni, iniziò ad occuparsi economicamente di un bambino affetto da Sindrome di Down, ottenendo tra l’altro il diploma in Ragioneria nel 2016. Colpito dal Covid a dicembre 2020, a causa dello scoppio di un focolaio in prigione, è morto il 17 dicembre dello stesso mese all’età di 69 anni.