«Mi chiamo Donatella Hodo, ho appena compiuto 26 anni, sono di origini albanesi ma sono cresciuta in Italia. Ora purtroppo mi trovo nel carcere di Montorio, sono finita qui perché ho avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili con tanti problemi, non ho avuto la forza di reagire e mi sono buttata nella droga…». Così Donatella Hodo aveva iniziato la sua lettera a Maria De Filippi. La missiva non sarebbe mai arrivata alla conduttrice. La giovane sarebbe poi morta suicida in carcere. I fatti risalirebbero alla notte tra l’1 e il 2 agosto 2022.
Donatella Hodo suicida: la sua lettera non è mai arrivata a Maria De Filippi
«Maria ti prego, ti chiedo di aiutarmi, voglio uscire fuori da tutta questa situazione, voglio smettere con la droga, voglio finire con il carcere, ma ho bisogno di qualcuno che mi dia una possibilità… Ho 26 anni, ho ancora una vita davanti, voglio sistemarmi, avere un futuro, riprendere i rapporti con la mia meravigliosa famiglia… Oggi ho la voglia, il coraggio di voler cambiare, voglio ricominciare e lasciarmi tutto alle spalle, ho bisogno di un aiuto, di trovare un lavoro… voglio vedere gli occhi di mia madre piangere nel vedermi realizzata e non perché sta soffrendo per colpa mia…» scriveva.

La giovane voleva partecipare al programma C’è Posta per te, ma ci sarebbe stato un errore nell’indirizzo. La lettera non sarebbe mai arrivata alla destinataria. Presa dallo sconforto, la giovane si sarebbe tolta la vita. La notizia arriva in queste ore perché la lettera è tornata indietro, all’indirizzo del padre della ragazza.
La lettera della ragazza
«Nessuno mi stava aiutando, così mi hanno rimessa in carcere e portato via il piccolo. Volevo morire… perché non mi hanno mandata in comunità con il mio piccolo angelo, perché invece mi hanno spezzato il cuore così? Ogni giorno, ora, mi chiedo dov’è, come sta, di che colore sono i suoi occhi e mi sento in colpa per non aver potuto fare niente per lui… non potrò mai dimenticare, mai» aveva scritto, ricordando il figlioletto che le sarebbe stato portato via quando la ragazza aveva 21 anni.

«Maria, te lo chiedo con il cuore in mano, se hai qualche possibilità di aiutarmi a scontare fuori dal carcere, poi starà a me dimostrare che ce la voglio fare… io ti chiedo di aiutarmi, di darmi una possibilità, so fare tante cose e soprattutto ho ritrovato la voglia di vivere, di recuperare gli anni persi, voglio smetterla di distruggermi con le mie mani. Ora ti saluto, ti mando un abbraccio e aspetto la tua risposta con tutto il cuore» conclude la lettera. In questi giorni si sarebbe dovuto celebrare il processo in Cassazione.