Doc – Nelle tue mani, la vera storia del medico a cui si ispira la fiction
Dal coma alla perdita di memoria, dalla ricostruzione degli ultimi 12 anni alla riappropriazione del suo ruolo da primario: la vera storia di Pierdante Piccioni raccontata in Doc - Nelle tue mani.
Una delle fiction di Rai Uno più amate dai telespettatori, Doc – Nelle tue mani tornerà in tv con i nuovi episodi a partire da giovedì 13 gennaio 2022, e per otto settimane intratterrà il pubblico con le vicende, ispirate a fatti realmente accaduti, del dottor Fanti: la cornice della vicenda è molto simile alla vera storia dell’uomo che interpreta, ma alcuni tasselli messi in scena sullo schermo differiscono da quella che è stata la realtà.
La vera storia di Doc – Nelle tue mani
Il vero nome del medico protagonista della vicenda, interpretato da Luca Argentero, è Pierdante Piccioni. La trama si ispira liberamente alla sua vicenda umana e professionale, quella cioè di un dottore che a causa di un incidente avvenuto nel 2013 ha cancellato dalla memoria tutto ciò che è successo nei suoi ultimi dodici anni di vita.
Mentre si stava recando da Pavia, dove abitava, all’ASST di Lodi, dove lavorava, la sua macchina è infatti finita fuori strada e, a causa del violento impatto e del trauma cranico subito, l’uomo è finito in coma per poche ore. Una volta risvegliatosi, è successo ciò che nessuno si sarebbe mai immaginato: Pierdante non ricordava più cosa fosse successo negli ultimi 12 anni ed era convinto che l’incidente fosse avvenuto nel 2001 dopo aver accompagnato a scuola il figlio di 8 anni.
Nel frattempo, però, il mondo degli altri è andato avanti: i colleghi intorno a lui sono invecchiati rispetto a come sono nella sua testa, i suoi figli sono cresciuti e sua moglie non è più assegnista di ricerca ma è diventata docente universitaria. Di ciò che le è accaduto dal 2001 in poi non ricorda niente, nemmeno di averla salvata da una grave malattia. Allo stesso modo non rimembra nulla della crescita dei figli, che crede adolescenti e invece sono diventati uomini, delle nozioni mediche apprese durante gli ultimi dodici anni né della morte della madre.
La vera storia di Doc – Nelle tue mani: il rientro in ospedale dopo il coma
Di fronte a questa situazione, con tanto tempo da ricostruire e ripercorrere gradualmente, il direttore sanitario del suo ospedale gli prospetta la possibilità di un congedo con pensione di invalidità. Ma Piccioni rifiuta il pensionamento e in due anni riesce a recuperare le nozioni perse per tornare a fare il medico, riceve l’idoneità e il 5 maggio 2014 rientra a Lodi pur con un ruolo meno operativo del precedente (non più di primario di Pronto Soccorso all’interno della della Gestione, Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane). Nel frattempo, cerca di rimettere insieme altri pezzi di sé.
Dopo aver realizzato di essere stato un medico sì capace ed efficiente ma un po’ scorbutico con pazienti e collaboratori, decide di diventare più empatico grazie a quello che chiama un “corso di specializzazione accelerato in pazientologia”. L’anno successivo, infine, i medici del lavoro gli riconoscono l’idoneità a rientrare nel suo vecchio ruolo e Pierdante viene nominato Direttore dell’Unità Operativa di Pronto Soccorso ed Accettazione del P.O di Codogno.
Durante la pandemia di Covid, lo stesso si è impegnato in prima linea a Lodi dando vita all’unità di Integrazione Ospedale Territorio e Appropriatezza della Cronicità con l’obiettivo di creare percorsi adeguati per i pazienti usciti dalla fase iperacuta.