Novak Djokovic, tennista serbo attuale numero uno al mondo, non avrà il visto per entrare negli Stati Uniti e non parteciperà ai tornei ATP 1000 di Indian Wells e Miami. Il tennista serbo infatti, non è vaccinato contro il Covid, anzi è sempre stato un convinto no-vax.

Il divieto per Djokovic di giocare a Indian Wells e Miami
Novak Djokovic non giocherà il primo Masters 1000 dell’anno, quello di Indian Wells, e neanche il secondo, quello di Miami previsto dal 19 marzo, a meno di cambiamenti organizzativi che non sembrano arrivare. Come per gli US Open 2022, la motivazione è sempre la stessa: Djokovic non è vaccinato contro il Covid e negli Stati Uniti i non vaccinati non possono entrare. Niente deroghe e niente esenzioni per il tennista. Sono diversi i sostenitori dell’atleta su Twitter ad esempio il senatore Rick Scott che ha ammesso come la Homeland Security abbia rifiutato la richiesta di deroga, visto l’obbligo di vaccino fino all’11 maggio per chi proviene dall’estero.
Negli ultimi giorni è arrivato anche un appello dalla USTA, la federazione tennistica americana, che si era esposta con un comunicato speciale a favore del serbo: «Novak Djokovic è uno dei più grandi campioni che il nostro sport abbia mai visto. L’USTA e gli US Open sperano che Novak abbia successo nella sua petizione per entrare nel Paese e che i fan possano vederlo di nuovo in azione».

La solidarietà dei colleghi tennisti
Alcuni tennisti americani hanno mostrato solidarietà a Novak Djokovic. Il tennista John Isner, tra sarcasmo e ironia, ha detto: «Tranquilli ragazzi, l’11 maggio sarà considerato abbastanza sicuro per entrare negli Stati Uniti. Fino ad allora, è troppo pericoloso. Non mettete in discussione la scienza, il nostro governo è stato perfetto con tutto ciò che riguarda Covid sin dall’inizio».
Anche l’ex tennista Mardy Fish ha commentato la vicenda scusandosi a nome della nazione americana: «Perdonaci Novak per questa barzelletta».