Ci è rimasto solamente Matteo Berrettini, e in fondo va bene così. Nella prima partita serale con pubblico nella storia del Roland Garros (si gioca alle 20, 5mila spettatori ammessi) il tennista romano sfida Novak Djokovic, numero 1 al mondo e vincitore a Parigi nel 2016, per i quarti di finale. Per il romano è già il miglior risultato nello Slam parigino, per il serbo è il secondo italiano di fila da sfidare dopo Lorenzo Musetti. Il terzo azzurro arrivato agli ottavi, Jannik Sinner, si è preso una sonora scoppola in tre set da Rafa Nadal (7-5, 6-3, 6-0).
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— Roland-Garros (@rolandgarros) June 9, 2021
Roland Garros, il percorso di Berrettini
È stato un torneo diverso, per i due. Berrettini ha avuto una griglia tutto sommato facile: partito come testa di serie numero 9, nelle tre partite giocate ha perso solamente un set, al primo turno contro Daniel, e ha poi chiuso le altre pratiche in tre frazioni. L’accesso ai quarti è stato anche facilitato dal ritiro di Roger Federer che, dopo la gara vinta contro Koepfer in quattro set – finita a notte inoltrata – ha deciso di abbandonare Parigi per prepararsi meglio a Wimbledon, il “suo” torneo. Così, l’italiano ha potuto sfruttare anche un giorno libero in più rispetto all’avversario, coronamento di una settimana quasi perfetta: nessun doppio fallo, solo due break subiti, 42 ace e 85% dei punti conquistati con la prima.
Roland Garros, il percorso di Djokovic
Leggermente più complicata, invece, la strada di Novak Djokovic in questo torneo. Dopo aver superato senza difficoltà i primi tre turni, il serbo si è trovato a sfidare, agli ottavi, Lorenzo Musetti. Numero 76 del ranking Atp, il 19enne di Carrara ha giocato per più di due ore il suo miglior tennis in carriera, vincendo i primi due set al tie break e arrivando al terzo con un vantaggio assolutamente imprevedibile. Poi, la partita ha preso pieghe più “solite”: Djokovic ha ritrovato i suoi colpi, Musetti ha finito la benzina e, dal terzo set in poi, non c’è stata più partita. Al quinto, con i conti pareggiati dopo un netto 6-0, 6-1, l’italiano si è ritirato sullo 0-4 per un problema all’inguine che, a quel punto, non era più necessario sforzare: 6-7(7), 6-7(2), 6-1, 6-0, 4-0 il risultato finale in favore del serbo.
Roland Garros, i precedenti tra Djokovic e Berrettini
Dopo la partita giocata ieri tra Tsitsipas e Medvedev (vinta dal greco in tre set), e quella tra Nadal e Schwartzmann di oggi pomeriggio (si inizia alle 14.40), il quarto di finale tra l’italiano e il serbo sarà il terzo incontro tra top ten di questo turno: Berrettini, numero 9 nel seed parigino, è al nono posto della classifica mondiale e “vede” la settima posizione, necessaria per qualificarsi alle Atp Finals di Torino, in programma a novembre tra i primi 8 giocatori al mondo.
Proprio alle Finals si è giocato l’unico match tra il romano e Djokovic. Nel 2019 i due si incontrarono ai gironi e non ci fu storia, con la netta vittoria per 6-2, 6-1 del serbo. Un successo assolutamente in linea con i risultati ottenuti dal tennista di Belgrado contro gli italiani: su 44 precedenti Djokovic ha perso solamente tre volte. La prima da diciottenne, a Umago, contro Filippo Volandri. La seconda proprio ai quarti del Roland Garros, nel 2018, contro Marco Cecchinato. La terza, infine, ancora ai quarti ma a Vienna, nel 2020 contro Lorenzo Sonego.
L’ultimo successo di Panatta
Il precedente di Cecchinato è l’unico esempio del passato che può sorridere a Berrettini, perché per il resto c’è veramente poco a cui ispirarsi. Ad esempio, Djokovic ha perso solo una volta (su 17) contro gli italiani da numero uno al mondo, contro Sonego.
Ci sono poi altri numeri abbastanza desolanti per l’italiano: nella storia, gli azzurri hanno incrociato per 13 volte il numero uno al mondo al Roland Garros, con uno score di 12 sconfitte e una sola vittoria. L’ultimo, e l’unico, a vincere contro il leader del ranking mondiale fu Adriano Panatta nel 1976, proprio ai quarti, contro Bjorn Borg, battuto in quattro set. Quell’anno Panatta vinse il torneo, ultimo azzurro a riuscirci.
Perché può vincere
Precedenti a parte, Berrettini è in forma e l’impresa, per quanto complicatissima, non è impossibile. Servirà evitare gli scambi troppo prolungati dal fondo, perché Djokovic da quel punto di vista è maestro e il romano, invece, tende a perdere lucidità. E non è detto che la tattica usata da Musetti, di preferire gli scambi in diagonale sul rovescio – vincente nei primi due set – possa funzionare ancora.
Djokovic è una macchina da guerra, fino agli ottavi aveva giocato senza problemi e anche contro Musetti, dopo le prime indecisioni, aveva ripreso a macinare come sa. Giunto al quindicesimo quarto di finale a Parigi in carriera, il serbo non si priverà facilmente di un altra sfida con Nadal (quasi sicuro il suo successo contro Schwartzman): con lo spagnolo è in vantaggio nei testa a testa 29-28, ma ha perso l’ultimo incontro giocato in finale a Roma.
Djokovic-Berrettini, dove vederla
La gara, come tutto il torneo, sarà in diretta su Eurosport, al canale 210 di Sky o su Dazn.