Dal primo marzo 2023 entra ufficialmente in vigore il nuovo diritto di famiglia previsto dalla riforma della giustizia Cartabia che, tra le altre cose, comporterà delle modifiche importanti in materia di divorzi e separazioni. Entrando più nello specifico, vengono introdotti un Tribunale unificato, un solo giudice e un unico rito che hanno come principale obiettivo quello di dare più ascolto ai figli minori. E ancora, sarà approntato un piano genitoriale inerente la scuola e le attività ludico-ricreative per decidere su affidi o diritto di visita dei genitori. In ultimo viene stabilito che un pm possa svolgere delle indagini per inoltrare meno ricorsi successivamente sulla perdita della potestà genitoriale o sulla condotta del genitore pregiudizievole ai figli.

Divorzi e separazioni con la riforma Cartabia
Al fine di ridurre – in concerto con quanto previsto dal Pnrr – del 40 per cento i processi civili, la riforma Cartabia ha previsto la nascita, entro ottobre 2024, di un Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie che dovrebbe eliminare la frammentazione di competenze attuale (ordinario, minorenni e Giudice tutelare). Il rito sarà unico e svolto davanti ad un solo giudice, con la causa che non dovrà più avere due fasi. E ancora, sarà possibile presentare in un unico atto sia la domanda di separazione che quella di divorzio. La procedibilità del divorzio dipenderà da due criteri, ovvero una sentenza passata in giudicato sulla separazione e la cessazione, senza mai interruzioni, della convivenza tra i due coniugi.

L’attenzione ai minori
Come detto, l’obiettivo in tema di divorzi e separazioni è quello di dare maggiore ascolto ai minori, anche con età inferiore ai 12 anni. Nello specifico hanno «diritto di esprimere il proprio pensiero in tutte le questioni e le procedure finalizzate a incidere nella sua sfera individuale». Al giudice è chiesto di tenere in considerazione sia l’età che il grado di maturità del minore, con l’ascolto della parte che potrà avvenire in forma diretta o con l’assistenza di esperti in psicologia o psichiatria infantile. E ancora, i coniugi con figli che si separano o divorziano dovranno presentare un «piano genitoriale che illustri gli impegni e le attivitàquotidiane dei minori, relativamente alal scuola, al percorso educativo, alle eventuali attività extrascolastiche, sportive, culturali e ricreative, alle frequentazioni parentali e amicali, ai luoghi abitualmente frequentati, alle vacanze normalmente godute».