«Non dispenser ma dispensatore»: Rampelli si corregge e prosegue la battaglia linguistica di FdI
Dal «Signor presidente» all'auto-correzione del vicepresidente della Camera: prosegue la crociata linguista di Fratelli d'Italia contro le parole inglesi e straniere.
Il cofondatore di Fratelli d’Italia e attuale vicepresidente della Camera dei Deputati, Fabio Rampelli, si auto-corregge per aver inavvertitamente utilizzato una parola straniere e lancia una nuova crociata linguista in favore dell’italiano. La parola in questione è «dispenser». Il deputato 62enne ha invitato i colleghi a igienizzarsi le mani utilizzando, appunto, i dispenser. Dopo poco, però, ha corretto il tiro specificando che «per dispenser si intende dispensatore». Una vicenda passata quasi inosservata a Montecitorio ma che lui stesso ha ripreso su Twitter, postando il video di questo specifico passaggio e scrivendo che «alla Camera dei deputati italiana si parla italiano».
Rampelli: «Prosegue la battaglia sull’uso dell’italiano»
Nel tweet, a cui allega il video, Fabio Rampelli è chiaro: «Alla Camera dei deputati italiana si parla italiano. Prosegue la battaglia sull’utilizzo della nostra lingua al posto dell’inglese. Non si capisce perché il dispensatore di liquido igienizzante per le mani debba essere chiamato “dispenser”». La difesa della lingua italiana è una vera e propria crociata per Fratelli d’Italia, che da tempo insiste sull’utilizzo di termini provenienti dal nostro paese per evitare ingerenze linguistiche straniere.
Alla Camera dei deputati italiana si parla #italiano.
Prosegue la battaglia sull’utilizzo della nostra #lingua al posto dell’#inglese. Non si capisce perché il dispensatore di liquido igienizzante per le mani debba essere chiamato ‘dispenser’. pic.twitter.com/c4dmUHg32b— Fabio Rampelli (@fabiorampelli) November 8, 2022
Le critiche a Rampelli: «Si dice erogatore»
Ma non a tutti è piaciuta la battaglia portata avanti sui social network da Rampelli. Tantissimi i commenti ironici sotto al tweet. «Notizia fondamentale, torneremo quindi a chiamare corriera (o torpedone) l’autobus?! Che ne dici di pellicola al posto di film?!», stuzzica un utente, a cui il profilo ufficiale del vicepresidente risponde con un laconico «ottima idea». C’è anche, però, chi lo corregge: «Niente di peggio che attribuire alle parole italiane nuovi significati per cercare di ricalcarne il suono sulla corrispondente parola inglese. ‘Dispensatore’ (brutta parola), in italiano, è una persona, non un oggetto. La parola giusta c’è ed è, in questo caso, ‘erogatore’». A scriverlo è il professor Alberto Mario Mura. Lo staff replica: «Ha ragione. L’errore in cui s’incappa non è solo quello di dimenticare la parola italiana corrispondente, ma anche di cadere nel tranello di tradurre in italiano il termine inglese derivante dal latino e italianizzarlo. Così ‘dispenser’, diventa dispensatore. (Staff). Quando ci siamo accorti dell’errore era già troppo tardi. Sulla pagina Facebook del vicepresidente abbiano cercato di rimediare».