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Disney, terza ondata di licenziamenti: altri 2500 posti di lavoro in meno

Ancora licenziamenti in casa Disney, che ha annunciato un taglio di altri 2500 posti di lavoro per snellire l’azienda. In estate sarà il turno di Warner Bros. Discovery per la sezione tv.

23 Maggio 2023 16:13 Redazione
Disney taglia 2500 posti di lavoro nella terza ondata di licenziamenti. In estate sarà il turno di Warner Bros. Discovery per la sezione tv.

Proseguono i licenziamenti in casa Disney. Il gigante dei media, come riporta Deadline, ha avviato la terza e ultima ondata di tagli già annunciati a febbraio, che coinvolgeranno 2500 lavoratori nelle varie sezioni. Si arriverà pertanto ai 7 mila posti di lavoro in meno previsti da Bob Iger in un piano che intende risparmiare circa 5.5 miliardi di dollari nei costi aziendali. La manovra dovrebbe risparmiare questa volta la divisione televisiva, già duramente ridotta lo scorso mese. In estate sarà poi il turno di Warner Bros. Discovery, che ha già confermato un’altra stretta dopo quella dello scorso anno in cui aveva ridotto la sua forza lavoro del 25 per cento.

Disney e Warner Bros. Discovery, cosa sappiamo sui nuovi licenziamenti

Secondo fonti interne all’azienda, non è certo che quello in atto presso Disney sia davvero l’ultimo round di licenziamenti. È probabile infatti che ne facciano seguito un altro paio nei due mesi successivi, anche se in misura più ridotta. A dispetto di quanto avvenuto soprattutto ad aprile, con una massiccia riduzione per il settore televisivo, l’intervento attuale dovrebbe coprire l’intero corpo aziendale. Secondo le previsioni di Bob Iger, Ceo dell’azienda californiana, i 7 mila tagli riguarderanno per il 30 per cento la manodopera, per il 20 per cento la tecnologia e per la restante somma le operazioni di marketing. I lavoratori interessati dalla manovra sono già stati debitamente informati in modo da procedere senza intoppi e disguidi. La nuova serie di licenziamenti giunge però in un periodo già turbolento in cui Disney sta già subendo ritardi per via dello sciopero degli sceneggiatori che da settimane blocca ogni produzione negli States.

Disney taglia 2500 posti di lavoro nella terza ondata di licenziamenti. In estate sarà il turno di Warner Bros. Discovery per la sezione tv.
Disney ha iniziato la terza ondata di licenziamenti (Getty)

Dopo Disney, come detto, in estate toccherà a Warner Bros. Discovery, che ha in programma licenziamenti per la tv via cavo. Si tratta, come ha riportato in anteprima Deadline, di una mossa scaturita dalla fusione delle due società che hanno bisogno di un riassestamento generale. «Quando attraversi un periodo simile, è naturale pensare a ciò di cui hai realmente bisogno», ha sottolineato ai media americani Kathleen Finch, Chief Content Officer dell’azienda. «Avevamo bisogno di una ristrutturazione interna». Oltre alla forza lavoro, WB ha modificato pesantemente anche la sua produzione cinematografica e seriale, cancellando numerosi titoli tra cui Doom Patrol a Titans oltre al discusso Batgirl. Nelle ultime settimane, anche Paramount ha tagliato il 25 per cento del personale.

Non solo licenziamenti, tanti titoli spariranno dal Disney+ il 26 maggio

Intanto Disney+ si appresta a ridurre il suo catalogo dal 26 maggio. A partire da venerdì, infatti, diversi titoli non saranno più disponibili alla visione per colpa di ascolti troppo bassi. «Stiamo rivedendo il contenuto dei nostri servizi per allinearci ai cambiamenti», ha spiegato in un comunicato la direttrice finanziaria Christine McCarthy. Fra le serie tv, spicca l’addio di Willow con Warwick Davis, basata sull’omonimo film Anni ’80 di Ron Howard. Addio anche al documentario Il mondo secondo Jeff Goldblum, Stargirl e Marvel’s Project Hero. I fan dovranno poi salutare anche Artemis Fowl, film del 2020 di Kenneth Branagh che adatta la saga letteraria per ragazzi di Eoin Coffer. Rimarrà invece, nonostante si pensasse alla cancellazione, il documentario su Howard Ashman, celebre paroliere che ha scritto i testi dei brani per La sirenetta, La bella e la bestia e Aladdin.

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