Fake news, per il Copasir l’Italia non fa abbastanza per contrastarle

Redazione
19/08/2022

Torna in auge l'argomento legato alla disinformazione dopo i discorsi di Medvedev spopolati ieri sui social e le presunte ingerenze russe.

Fake news, per il Copasir l’Italia non fa abbastanza per contrastarle

Il Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, non ha dubbi: l’Italia non interviene nel modo corretto e più celere possibile nel contrasto alla disinformazione. Il comitato ha stilato una relazione da consegnare al Parlamento, di cui ha riferito il presidente Adolfo Urso. In sostanza si registra una «debolezza degli interventi per il contrasto alla disinformazione e alle diverse forme di ingerenza. Un chiaro deficit e ritardo del nostro Paese rispetto ad impegni, strumenti, strategie e misure che da diverso tempo sono già operativi tanto nel contesto internazionale».

Fake news, per il Copasir l'Italia non fa abbastanza per contrastarle. Il comitato ha diffuso la propria relazione e chiesto interventi al Parlamento
Adolfo Urso (Getty)

Urso sollecita «maggiore impegno»

Il presidente del Copasir Adolfo Urso, quindi, chiede «un maggiore impegno del nostro Paese – di tutti i soggetti e le autorità a vario titolo coinvolte – in questo campo anche non escludendo possibili interventi legislativi e normativi». Non è la prima volta che il tema viene toccato in Italia, ma in questo caso arriva il giorno dopo la presunta frase di Dmitry Medvedev su Telegram, in cui invitava gli elettori di tutta Europa a «punire i vostri stupidi governi».

Urso: «Medvedev? Più pericoloso ciò che non appare»

Il presidente del Copasir utilizza i fatti di ieri proprio per spiegare al meglio la situazione. Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, si dice preoccupato per «le ingerenze di Russia e Cina, e di altri Paesi, sono invece pericolose». Parlando delle dichiarazioni di Medvedev, invece, utilizza il termine «carnevalata» e spiega che «valgono quelle valgono, è diventato un personaggio grottesco. Mentre l’ingerenza straniera russa, e non solo avviene realmente. La Russia ha dimostrato di poterlo fare, durante le campagne elettorali. Per esempio in Germania il tentativo di ingerenza è avvenuta attraverso l’esfiltrazione di dati sensibili di parlamentari».

Fake news, per il Copasir l'Italia non fa abbastanza per contrastarle. Il comitato ha diffuso la propria relazione e chiesto interventi al Parlamento
Dmitry Medvedev (Getty)

Cosa serve all’Italia

Urso non ha dubbi su cosa serve al Paese: «Una più efficace proiezione e presenza dei nostri apparati di sicurezza sul fronte esterno sia in ragione dell’evoluzione degli assetti geopolitici sia in considerazione del quadro delle minacce, delle interferenze ed ingerenze di carattere ostile che, in una dimensione sempre più ibrida e asimmetrica, possono ledere i nostri interessi strategici». Il senatore e il Copasir chiedono che l’Aise impieghi «proprio personale per lo svolgimento di attività di ricerca informativa ed operazioni all’estero e di prevedere, secondo modalità, condizioni e procedure che sarebbero previste in un apposito regolamento, una specializzazione di tali contingenti proprio nel campo economico».