Un discorso che ha toccato e sta toccando i cuori di tutto il mondo: Jacinda Ardern, la premier uscente della Nuova Zelanda, si è commossa e ha commosso con le parole pronunciate davanti al Parlamento. «Puoi essere ansioso, sensibile, gentile e mostrare senza paura le tue emozioni. Puoi essere una madre, o non esserlo, un ex mormone o no, un nerd, una persona impulsiva o affettuosa e non solo puoi sedere qui, puoi addirittura governare. Pensavo che sarei dovuta cambiare radicalmente per sopravvivere quando sono diventata premier, ma non l’ho fatto, ho lasciato questo posto con la stessa sensibilità con cui sono arrivata e sono qui per dire a tutti che potete essere quello che siete, senza compromessi», ha dichiarato.
Il discorso dell’ex premier della Nuova Zelanda
Una donna, anzi una persona che è rimasta fedele a se stessa, che non ha permesso ai compromessi della politica di cambiare la sua motivazione e il suo rispetto nei confronti degli elettori: «Mi dimetto perché questo ruolo di grande privilegio comporta responsabilità. La responsabilità di sapere quando sei la persona giusta per fare da guida e quando non lo sei. So cosa richiede questo lavoro e so che non ho più abbastanza energie per rendergli giustizia. È semplice». Non una resa, dunque, ma una confessione, con frasi che sanno di intimità e che fanno comprendere una dimensione che va oltre le polemiche e le dita puntate con cui deve fare i conti chi ricopre una posizione pubblica.

Protetta dal suo korowai, il tradizionale mantello maori regalatole durante il suo mandato, si è rivolta ai parlamentari a testa alta, affermando di essere «una che piange e abbraccia», ma che, senza rimpianti, preferisce «essere criticata per essere una che abbraccia piuttosto che per essere senza cuore». Una donna emozionata, ma anche ferma sulle battaglie che ha avviato e che chiede siano portate avanti, mantenendo la centralità dell’agenda politica sul tema del cambiamento climatico: «Ci credevo allora e ci credo ancora adesso […] Abbiamo visto in prima persona la realtà del nostro ambiente che cambia».
Gli attentati e i ricordi che non potrà mai dimenticare
La donna a capo di una nazione più giovane della Storia ha poi ripercorso i momenti dolorosi vissuti durante e dopo gli attentati di Christchurch del 15 marzo 2019, che ha descritto come tra più cruciali del suo mandato. Nonostante la difficoltà a parlarne ancora oggi per la ferita aperta, la Ardern ha detto di essere stata commossa dalla comunità musulmana, come quando ha incontrato uno dei sopravvissuti alla strage: «Quello che è avvenuto dopo è uno dei ricordi più profondi che ho di quel periodo. Ci ha ringraziato, qui c’era qualcuno che aveva vissuto una delle esperienze più orribili che potessi immaginare e ha ringraziato la Nuova Zelanda ed espresso gratitudine per la sua casa». Il discorso della ex premier, che aveva annunciato le sue dimissioni a gennaio, è stato seguito da un lungo applauso. I parlamentari e il pubblico si sono infatti alzati per intonare i waiata, i canti tradizionali Maori. «Tutiro mai ngā iwi», hanno cantato: «Mettetevi in fila, gente, tutti noi, cercate la conoscenza e l’amore per gli altri».