Il disagio e il male di vivere in cinque libri

Dai caffè letterari della Spagna franchista degli Anni 60 al terrorismo dei 70 a Milano fino alla droga nella provincia italiana dei 2000 e alla distopia di una Londra grottesca e surreale. Cinque libri sul disagio.

Il disagio e il male di vivere in cinque libri

«La sintassi è una facoltà dell’anima», scriveva Paul Valery e forse è per questo che il disagio, l’inadeguatezza o più in generale la difficoltà di stare al mondo sono temi da sempre super-pop in letteratura. Qui cinque libri uniti dal filo rosso del malessere che spaziano dai caffè letterari della Spagna franchista degli Anni 60, attraversano il terrorismo degli Anni 70 milanesi, si tuffano nella droga della provincia italiana degli anni 2000, proseguono a rappresentare la precarietà esistenziale dei giorni nostri e arrivano fino alla distopia quasi burroghsiana di un futuro incerto e claudicante in una Londra grottesca e surreale.

libri sul malessere
La notte che arrivai al Café Gijion di Francisco Umbral (edizioni Settecolori).

La notte che arrivai al Caffé Gijón di Francisco Umbral

«Sono un delinquente griffato Pierre Cardin». Recita così la fascetta che avvolge sugli scaffali delle librerie il volume appena pubblicato da Edizioni Settecolori intitolato La notte che arrivai al Caffé Gijón di Francisco Umbral. Autore da riscoprire, per alcuni Umbral è il miglior prosatore del Novecento. Fu scrittore terribilmente prolifico: si vocifera che abbia, durante la sua inquieta esistenza, pubblicato più di 100 libri e scritto decine di migliaia di articoli. La notte che arrivai al Caffé Gijón è la cronaca autobiografica della bohème madrilena degli Anni 60 dove bande di giovani scrittori si mischiavano a giornalisti d’assalto, a toreri, prostitute, pittori, ereditieri e disperati vari, attorno ai tavolini del Gijón mentre lentamente sulle strade della Capitale scolorivano le ferite della guerra civile spagnola. Un’esplorazione radicale dell’ego di un personaggio che a chi gli chiedeva di elencare i tre massimi scrittori spagnoli viventi rispondeva: «Francisco Umbral, Francisco Umbral, Francisco Umbral».

letteratura e disagio: cinque libri
Mordi e fuggi di Alessandro Bertante (Baldini+Castoldi).

Mordi e fuggi di Alessandro Bertante

Torna in libreria, con una storia ambientata a Milano fra la fine degli Anni 60 e l’inizio dei 70, anche Alessandro Bertante con Mordi e fuggi (Baldini+Castoldi). Il libro racconta, attraverso la tumultuosa e violenta vicenda del protagonista Alberto Boscolo, i primi anni delle Brigate Rosse quando la neonata formazione terroristica era ancora solo uno dei tanti gruppuscoli della sinistra extraparlamentare italiana. Sullo sfondo la strage di Piazza Fontana, le occupazioni delle università, i cortei e le sommosse nelle fabbriche. Bertante con Mordi e fuggi dipinge un ritratto formidabile di un periodo che sebbene attraversato dalla degenerazione dell’ideologia e dal terrorismo, fu incredibilmente denso di pensieri e di incontri che cambiarono il destino di un’intera generazione.

letteratura e disagio: cinque libri
Cesco e il grande tossico di Luka Pakarov (Fandango Libri).

Cesco e il grande tossico di Luca Pakarov

Ha il suono del lamento l’esordio letterario di Luca Pakarov, giornalista culturale militante de il Manifesto, che con Cesco e il grande tossico, edito da Fandango Libri, racconta il dramma della provincia italiana attraverso le picaresche avventure di uno sgangherato gruppo di tossicodipendenti che si muovono con disinvoltura tra spacciatori magrebini, dosi tagliate male, microcriminalità e regolamenti di conti. Grazie a una prosa schizofrenica e sincopata seguiamo la lenta e inesorabile discesa all’inferno di Cesco e della sua cricca di amici che in una sorta di Trainspotting 2.0 si autodistruggeranno piuttosto che evitare il vuoto e i minacciosi cambiamenti sociali che stanno per investire la società alla quale loro malgrado appartengono. Più che altro perché al giorno d’oggi anche la sofferenza bisogna meritarsela.

cinque libri che parlano di disagio
Nitrito di -t-w-i-g (edizioni Agenzia X).

Nitrito di _t_w_i_g_ 

Si nasconde dietro lo pseudonimo di _t_w_i_g_, Tobia Wilson Iacconi Gabriellini, l’autore che porta in libreria Nitrito, la prima opera di pura narrativa della casa editrice Agenzia X, un romanzo che Antonio Moresco ha definito «un grido che sale dalle fogne delle nostre città, della vita e del mondo». Droga, masturbazione, noia, inettitudine sono gli ingredienti principali di questa storia di precarietà esistenziale che mette al centro della scena l’amicizia profonda di chi, sprofondando nell’abisso dei sogni infranti, condivide l’estrema sventura dell’impossibilità di riconoscersi nella società che lo circonda e soprattutto nella completa incapacità di amare: «Non so dire io, per lo stesso motivo per cui non so dire ti amo. Vaglielo a spiegare, a Miriam, che non so amare. Quando abbiamo deciso di finirla non ne potevo più di lei. Adesso ci sono momenti in cui ucciderei per poterla abbracciare la notte. Ci sono momenti in cui affogherei con le mie stesse mani intere ceste di cuccioli di Labrador per poterle leccare la fica. La sua regale, portentosa, tirannica fica».

letteratura e disagio: cinque libri
London voodoo di Orso Tosco (edizioni Minimum Fax)

London voodoo di Orso Tosco

Con London voodoo, edito da Minimum fax, Orso Tosco racconta il disagio di una città in cui in un imprecisato futuro esplode il caos quando una serie di attentati iniziano a susseguirsi senza motivo. I responsabili non sono però né i servizi segreti né fantomatici gruppi terroristici, bensì persone comuni che improvvisamente iniziano a compiere gesti di assoluta e inaudita violenza. Le indagini saranno affidate ad un manipolo di agenti scevri da qualsiasi morale, insensibili al dolore a abilissimi torturatori che diverranno i protagonisti di questo noir metropolitano all’interno del quale Tosco, pervaso da un allarmante e allucinata forza profetica simile a certi lavori di William Burroughs, valicherà il confine tra realtà e fantascienza per raccontare la realtà folle e brutale nella quale siamo tutti noi costretti a vivere.

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