Dinosauri, trovato il primo fossile un esemplare forse ucciso dall’asteroide che li estinse
A Tanis, nel Nord Dakota, è stata scoperta una zampa di dinosauro completa di pelle. Si ipotizza che l’esemplare sia morto a causa di Chicxulub che estinse la specie. Anche se alcuni esperti si dicono scettici.
Tanis, Nord Dakota. In uno dei siti preistorici più importanti al mondo, i ricercatori statunitensi potrebbero aver trovato un fossile davvero speciale. Si tratta di un arto, completo di pelle, appartenuto probabilmente a un dinosauro morto il giorno dell’impatto dell’asteroide che 65 milioni di anni fa causò l’estinzione di massa dei grandi rettili. Una scoperta che, se confermata, potrebbe offrire un nuovo sguardo all’ultimo giorno di vita dei dinosauri e rivoluzionare le conoscenze in materia. Ancora scettici però alcuni esperti che preferiscono attendere analisi più specifiche.
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Fra le scoperte anche un frammento dell’asteroide che uccise i dinosauri
La scoperta dello studente dell’Università di Manchester Robert de Palma e del suo team farà parte del documentario Dinosaurs: The Last Day della Bbc, in uscita il 15 aprile. Alla conduzione ci sarà Sir David Attenborough che analizzerà il fossile nel dettaglio. Come riporta la stessa Bbc, gli esperti ritengono si tratti dell’arto posteriore di un Thescelosaurus, erbivoro di piccole dimensioni che apparve in America nel Cretaceo. «Finora non avevamo alcuna testimonianza della sua pelle», ha detto Paul Barrett del Museo di Storia Naturale di Londra. «Ci mostra chiaramente la presenza di squame, come per le lucertole, a differenza dei coetanei carnivori che presentavano piume». I paleontologi ritengono che la zampa si sia staccata al momento della morte, dato che non ci sono segni di morsi o ferite. Per questo si pensa possa essere conseguenza dell’impatto di Chicxulub, asteroide che colpì la Terra nell’attuale Yucatan, in Messico.

La zampa di tThescelosaurus non è però l’unico reperto recentemente rinvenuto a Tanis. È stata trovata anche una tartaruga fossile infilzata da un paletto, ma anche resti di piccoli mammiferi ancora nelle loro tane. I paleontologi hanno scoperto una pelle di triceratopo, l’embrione di uno pterosauro e anche il frammento dell’asteroide che colpì la Terra. «Abbiamo così tanti dettagli qui a Tanis che sembra di vedere un film dell’epoca riaffiorare dalla roccia», ha detto De Palma. Di recente, nel sito americano alcuni ricercatori di Amsterdam avevano ritrovato resti di pesci con sferule di roccia fusa ancora bloccate nelle branchie. La scoperta, unita ad altre particelle fossili, aveva permesso di datare l’impatto dell’asteroide nella primavera dell’emisfero boreale.

Perché alcuni scienziati sono scettici circa la datazione
La vera domanda è però una sola: siamo davvero di fronte a un dinosauro ucciso dall’asteroide? Sebbene molti ne siano convinti, alcuni esperti non sono così sicuri. Come per esempio Steve Brusatte, paleontologo di Edimburgo, che per il momento si dice scettico. Secondo l’esperto, non bisognerebbe parlare così facilmente di una datazione precisa. È probabile infatti che la violenza dell’impatto, e i successivi maremoti e terremoti, abbiano riesumato dinosauri già morti da tempo prima di seppellirli nuovamente sotto fango e roccia. «Molte prove sono circostanziali, bisogna approfondire prima di esprimere un giudizio certo», ha detto alla Bbc. «Le scoperte già di per sé sono eccezionali, non c’è bisogno di attribuirle per forza all’impatto dell’asteroide». Nuove conferme giungeranno solo a maggio, quando De Palma parlerà a Vienna nel corso della European Geosciences Union General Assembly.
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