Didi Chuxing rischia di veder crollare i propri profitti. La “Uber di Pechino” ha infatti annunciato una potenziale flessione finanziaria a seguito della rimozione dell’app dagli store cinesi. L’accusa, mossa dalla Cyberspace Administration of China (CAC) e giunta pochi giorni dopo l’ingresso nella Borsa di New York dell’azienda, è quella di aver raccolto illegalmente i dati personali dei propri utenti durante l’utilizzo.
Non si tratta di una rimozione totale, in quanto i membri già iscritti potranno continuare a utilizzare l’applicazione senza disagi, ma un atto volto a impedire l’iscrizione di nuovi account sulla piattaforma. «La società si adopererà per correggere eventuali problemi, migliorare la prevenzione dei rischi e le capacità tecnologiche, nonché proteggere la privacy e la sicurezza dei dati degli utenti», ha dichiarato Didi in una nota ufficiale. Come riporta la Bbc, al suo debutto nella borsa Usa, Didi aveva ottenuto una valutazione intorno ai 74 miliardi di dollari, raccogliendone 4,4 solo nell’offerta pubblica iniziale (IPO), dato più alto negli Stati Uniti dall’arrivo di Alibaba nel 2014.
Pechino e i duri controlli sul settore hi-tech
«Siamo nati in Cina», aveva dichiarato nel 2018 alla Bbc Cheng Wei, fondatore della società. «Speriamo però di diventare un’azienda globale in grado di risolvere i problemi di traffico e di trasporto per il mondo». Sebbene il sogno di uscire dai confini si sia realizzato, le cose oggi sono cambiate, soprattutto a causa di un inasprimento dei controlli di Pechino sia all’esterno che all’interno del territorio nazionale nei confronti delle aziende tecnologiche. La stretta del governo sull’antitrust ha riguardato per esempio colossi come Alibaba, Tencent e ByteDance (TikTok). Ora nel mirino è finita Didi. E questo potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Il CAC infatti ha da poco affermato che prevede di indagare sulla società cinese di trasporto di camion Full Truck Alliance (FTA) che, come Didi, ha recentemente fatto il suo debutto alla Borsa di New York, raccogliendo 1,6 miliardi di dollari.