È morto a 76 anni uno dei più famosi atleti a livello mondiale, Dick Fosbury. Noto per aver introdotto nel 1968 il celebre salto in alto «all’indietro», l’uomo era affetto da un linfoma.
Dick Fosbury morto a 76 anni: chi era
Dick Fosbury, all’anagrafe Richard Douglas, era nato a Portland, in Oregon, nel 1947 e aveva iniziato a sperimentare nuove tecniche di salto già da adolescente, dato che trovava difficoltà con il classico stile (ventrale) usato per scavalcare l’asta. Figlio di immigrati inglesi, dopo il baseball e il basket aveva puntato sul salto in alto. Per il Fosbury ragazzino, questo sport rappresenta una fuga perché pochi anni prima aveva perso il fratellino, investito da un camion, mentre si trovavano in bicicletta. Una tragedia che ha sconvolto la vita della famiglia, portando i genitori a divorziare.

Scampato per un soffio alla guerra del Vietnam, congedato per una malformazione alla colonna vertebrale, l’atleta partecipò alla finale della gara di salto in alto ai Giochi del Messico del 1968 e vinse la sua medaglia d’oro, facendo il record olimpico. Non riuscì poi a qualificarsi ai Giochi di Monaco del 1972, mettendo fine alla sua carriera agonistica per poi completare gli studi in ingegneria civile. A confermare la sua morte a 76 anni è stato il suo agente, che ha annunciato: «Si è spento serenamente nel sonno domenica mattina presto dopo una ricaduta del linfoma».

Il celebre salto di Fosbury
Fosbury è diventato uno degli atleti più importanti dell’atletica mondiale proprio per la tecnica di salto in alto ancora in uso, con cui si salta «all’indietro», con la schiena rivolta verso l’asta. Col tempo perfezionò la tecnica che ancora porta il suo cognome, conosciuta ancor di più negli anni Sessanta grazie a un giornale locale. Altri atleti statunitensi, più o meno nello stesso periodo, iniziarono a usare quello stile, senza però arrivare ai risultati di Fosbury. All’inizio l’atleta venne molto criticato, poi nel 1968 vinse la gara olimpica di salto in alto e fece un nuovo record olimpico arrivando a 2 metri e 24 centimetri proprio grazie alla tecnica inventata da lui.