Il gruppo di Di Maio ha occupato parte degli uffici M5s a Montecitorio

Paola Alagia
28/06/2022

I dimaiani hanno preso possesso di una parte degli uffici M5s al quinto bis di Palazzo dei Gruppi, cuore pulsante della comunicazione grillina. Costringendo i contiani a traslocare al quarto. Si preannuncia una coabitazione difficile.

Il gruppo di Di Maio ha occupato parte degli uffici M5s a Montecitorio

Il Movimento cinque stelle è sempre più a dieta. Già da tempo, dopo abbandoni ed espulsioni, non vestiva più la taglia extralarge. Ma ora, dopo la scissione di Luigi Di Maio, rischia di passare direttamente alla small. Il campo pentastellato infatti si restringe. E non è solo una questione numerica, e di riflesso economica, avendo perso oltre 60 parlamentari passati armi e bagagli nel nuovo contenitore – così ama definirlo il ministro degli Esteri – di Insieme per il futuro.

Così i dimaiani hanno ‘scippato’ gli uffici del M5s 

È anche una questione di spazi. Succede a Montecitorio e per l’esattezza al Palazzo dei Gruppi che, notoriamente, al quarto e al quinto piano ospita gli uffici dei pentastellati. Ebbene, d’ora in poi non sarà più così. O per lo meno non del tutto. Una parte del quinto, precisamente il quinto bis (in questa legislatura cuore pulsante della comunicazione grillina), infatti, se lo sono già accaparrati gli scissionisti, costringendo i contiani, circa una decina, a traslocare al quarto. Si tratta del personale in forze al M5s della segreteria e di parte della comunicazione, inclusa l’area tv. Al piano alto resiste (per quanto ancora non si sa) solo Andrea Cottone, capo comunicazione del Movimento alla Camera. «Dopo l’addio dei dimaiani, anche questa riorganizzazione è stata una sorpresa», racconta a Tag43 una fonte interna al M5s. «La voce ha cominciato a girare nei corridoi venerdì e ieri lo scippo si è consumato».

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Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte (da Facebook).

La difficile coabitazione tra pentastellati e scissionisti

In effetti, proprio nella torrida giornata di lunedì, gli addetti hanno svuotato gli uffici contiani. Le stanze ora, a parte i tappeti, sono vuote: «Persino i cestini dei rifiuti sono stati caricati sui carrelli», aggiunge la fonte. È chiaro che una collocazione Ipf deve averla, ma nel Movimento rumoreggiano: «Il punto non è questo, per carità. Ma che il nuovo gruppo si sia impuntato sul quinto piano». Certo, ora la coabitazione non sarà facile. Anche perché c’è solo una porta lungo il corridoio che segna il confine tra i divorziati. E c’è già chi preconizza: «Ci muoveremo tutti con circospezione, in un clima di sospetto che di certo non agevolerà il lavoro». Ma tant’è. Ormai il dato è tratto, lo scippo è consumato. E non è detto che sia l’ultimo. Chissà, infatti, se la linea ferma di Beppe Grillo sia sul vincolo dei due mandati che sulla permanenza nel governo Draghi non produca nuove emorragie nel Movimento. Del resto, dagli staff di Insieme per il futuro sono convinti che dalle fila pentastellate ne arriveranno ancora altri. «Le prossime 24 ore saranno decisive», azzarda un dimaiano della prima ora. E pure nel campo opposto il timore è crescente. Al punto che comincia a farsi strada un sospetto: «E se Beppe volutamente stesse agendo per affossare la sua creatura?».