Un avvocato d’affari molto vicino a Giuseppe Conte, Luca Di Donna, è finito nell’occhio del ciclone dopo che alcuni sui bonifici “sospetti” sono stati segnalati. A dare la notizia il quotidiano Il Domani, che rimarca come l’amico dell’ex-premier sia stato segnalato all’antiriciclaggio. Di Donna è sempre stato tenuto in grande considerazione da Conte, tanto che c’è chi sostiene che fosse pronto ad affidargli la scuola politica dei Cinque Stelle
Di Donna segnalato all’antiriciclaggio: il testo
Nel testo della segnalazione, come riporta Il Domani, si legge testualmente che «il docente e avvocato, dal 2016 al 2018 è stato consigliere giuridico del sottosegretario alla presidenza del Consiglio (Sandro Gozi). Risulta da visura camerale titolare effettivo di due società inattive, la Persefone immobiliare srl e la Samsara srl. Tra la clientela del segnalato si riscontrano talune società a partecipazione pubblica. Tra esse si menziona la società Condotte immobiliare, ordinante in data 19 maggio 2020 di un bonifico di 164 mila euro. Tale società finita in amministrazione straordinaria giudiziaria nel 2018 era amministrata da tre commissari di nomina ministeriale».
Di Donna segnalato all’antiriclaggio: i bonifici
Prosegue l’Antiriciclaggio: «Tra la clientela del segnalato si riscontrano talune società a partecipazione pubblica. Tra esse si menziona la società Condotte immobiliare, ordinante in data 19 maggio 2020 di un bonifico di 164 mila euro. Tale società finita in amministrazione straordinaria giudiziaria nel 2018 era amministrata da tre commissari di nomina ministeriale». Ma la cosa più grave, si legge ancora, è che il conto di Di Donna «è altresì alimentato da taluni bonifici dall’estero, come quelli disposti dalla BN Consult (Bulgaria) per euro 685.786, Pop 12 Sarl (Lussemburgo) per euro 95.160 e Ganchev Eood Eood (Bulgaria) per euro 18.200».
Di Donna: la presenza in Mps
Secondo quanto riporta Il Domani, Di Donna è stato nominato a gennaio 2021 dall’ex ministro Alfonso Bonafede presidente della commissione d’esame per gli avvocati a Roma. Ma il quotidiano diretto da Stefano Feltri aggiunge che a lui venne anche dato l’incarico di gestire il ricorso in Cassazione da parte di Mps contro Jp Morgan e le cosiddette obbligazioni “fresh”.