Alla fine Alessandro Di Battista ha ceduto alla tentazione di tornare in politica. Starebbe già lavorando a un suo partito e come scritto da Repubblica, partirà in tour a fine mese insieme a «ex-colleghi, attivisti, cittadini dagli occhi aperti», scrive su Facebook, per «stimolare un dibattito pubblico su temi oscurati, nascosti, abilmente coperti da un sistema di potere che gode nel vederci distratti». Un po’ come quando nel 2016 con l’amico Luigi Di Maio attraversò lo Stivale per l’IodicoNo tour. «Se ci saranno 40 persone in piazza, ne prenderò atto, ma se saranno in 400, allora dovrò assumermi responsabilità diverse», ha spiegato l’ex deputato in una intervista a Repubblica. «Per adesso faccio quello che più mi piace fare: battaglie politiche. Poi si vedrà». E dalla sua pagina Facebook chiarisce: «Non mi manca il palazzo, anzi. Mi manca la politica, le nottate passate a parlare di idee, di progetti, gli incontri in giro per l’Italia, i bagni di speranza».
Di Battista parte da Siena: un ritorno alle origini del M5s
Il tour partirà a fine mese da Siena dove Di Battista sarà accompagnato l’ex sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa. Siena non è una scelta casuale: la città, ora teatro dell’acquisizione di Mps da parte di Unicredit (il cui presidente è l’ex ministro dell’Economia dem Piercarlo Padoan), è stata frequentata anche da Beppe Grillo che cavalcò la crisi del Monte Paschi in chiave anti Pd. Basta ricordare lo show del comico genovese all’ingresso dell’assemblea dei soci Mps il 29 aprile 2014: «Siamo nel cuore della peste rossa, nel cuore del voto di scambio. La mafia del capitalismo è qui, non in Sicilia: Monte dei Paschi è in tutti gli appalti». Dibba dunque vuole tornare alle origini non ritrovandosi più nel nuovo M5s targato Conte con il quale però dice di aver mantenuto buoni rapporti. «Tutto ciò che è connesso al Monte dei Paschi di Siena ci riguarda direttamente», mette in guardia Dibba su Fb linkando un servizio delle Iene sul caso di David Rossi. «Quel che è stato fatto in quella banca è torbido. Torbido il suo fallimento, torbido il suo salvataggio, torbido l’utilizzo di denaro pubblico, torbidi i conflitti di interesse, torbido il comportamento della politica, torbido il presunto suicidio di David Rossi»
La squadra di Di Battista: da Morra alla Lezzi fino a Corrao
Ma chi seguirà Dibba nella sua nuova avventura? Sicuramente gli esponenti dell’ala più movimentista del partito, conosciuti e meno conosciuti. Come scrive Il Foglio nelle tappe a Sud Dibba sarà accompagnato dal presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra e dall’ex ministra del Sud Barbara Lezzi, espulsi dal Movimento cinque stelle e iscritti al gruppo di ex pentastellati “Alternativa c’è” di cui fanno parte anche Pino Cabras e Andrea Colletti con cui pare Dibba abbia già avviato contatti. Ruolo centrale lo avrà l’europarlamentare Ignazio Corrao, ex capodelegazione M5s Strasburgo e poi confluito nei Verdi.