«Rendere la Florida un rifugio di sanità mentale». Con queste parole il governatore repubblicano Ron DeSantis, che accarezza l’idea di sfidare Trump e correre per la Casa Bianca, ha motivato le nuove leggi con cui vieta ai minori di sottoporsi a trattamenti di cambio genere. Proibito anche l’utilizzo di pronomi non binari all’interno delle scuole, limitandosi a maschile e femminile. Novità anche per i bagni pubblici e gli spogliatoi che, dagli istituti di formazione alle carceri, dovranno essere divisi in base al sesso biologico. Immediate le critiche dei democratici che hanno parlato di un’azione «meschina e inutile», che toglie ai genitori il diritto di crescere il bambino secondo le sue volontà. Quello contro il gender è un vecchio cavallo di battaglia di DeSantis, basta ricordare il caso della legge “Don’t Say Gay” che aveva aperto una battaglia legale con la Disney.

Cosa prevedono le leggi approvate in Florida da Ron DeSantis
Come riporta la Cnn, Ron DeSantis ha firmato il nuovo pacchetto di leggi il 17 maggio presso la Cambridge Christian School di Tampa. Nello specifico, la principale si chiama Let Kids Be Kids (letteralmente, lasciate che i bambini siano bambini) e limita le cure ormonali per i minori. In difesa di quella che lo stesso governatore ha definito «normalità e sanità mentale», per i bambini sarà impossibile accedere ai trattamenti. Una misura parallela però coinvolge anche gli adulti, che prima di iniziare una cura dovranno ottenere il consenso scritto da un consiglio di sorveglianza nominato dal governo. Eppure i trattamenti medici di cambio genere sono da tempo considerati cruciali per la salute di persone con disforia di genere. Come DeSantis, molti conservatori non hanno voluto sentire ragione, parlando di «abusi sui minori e castrazioni chimiche».
Florida students and teachers will no longer have to “declare” their pronouns in school or be forced to use pronouns not based on biological sex.
Our teachers will focus on what matters — reading, writing, and arithmetic. pic.twitter.com/XviQB23lLF
— Ron DeSantis (@GovRonDeSantis) May 17, 2023
Non pago, DeSantis è intervenuto anche sull’utilizzo dei pronomi non binari nelle scuole. Gli insegnanti dovranno rivolgersi agli alunni in base al sesso biologico, senza chiedere la loro preferenza. «Non stiamo facendo un’Olimpiade del pronome», ha tuonato il governatore. Novità anche per i bagni e gli spogliatoi di tutte le strutture pubbliche, che torneranno alla tradizionale distinzione maschi e femmine. Infine, la Protecting Children’s Innocence (In protezione dell’innocenza dei bambini) concederà d’ora in poi allo Stato la facoltà di ritirare la licenza ai locali che permettono la visione di spettacoli per adulti, tra cui quelli di drag queen, ai minori. Immediata la risposta dei democratici, che hanno bollato le leggi come «inutili e meschine». «Ciascun genitore ha il diritto di crescere il figlio come meglio ritiene», ha detto ad Ap il senatore Shevrin Jones. «Indipendentemente dal suo orientamento sessuale».
La polemica con Disney per la legge “Don’t Say Gay”
Per le sue posizioni estreme, Ron DeSantis ha spesso animato dibattiti e acceso critiche in Florida, tra cui la recente battaglia legale con Disney. Lo scorso anno infatti il governatore approvò la legge Don’t Say Gay che proibiva di parlare di orientamento sessuale e identità di genere nelle scuole. Decisione contro cui il colosso si espose soltanto in seconda battuta, spinto dalle pressioni interne di tanti dipendenti, sospendendo le sue donazioni annuali ai politici. DeSantis accusò così Disney di «aver approfittato troppo a lungo dei privilegi che lo Stato le aveva concesso», revocando lo status fiscale speciale del Disney World a Orlando. Recentemente ha inoltre revocato un accordo che per 50 anni ha consentito al gruppo di gestire il parco divertimenti con agevolazioni economiche e finanziamenti statali. Decisione che, oltre a portare Disney per vie legali, rischia di diventare un boomerang per i consensi elettorali.
