Il giudice di Marsala ha condannato l’ex pm Maria Angioni che si è occupata del caso della scomparsa di Denise Pipitone. Secondo il giudice, l’ex pm avrebbe «mentito per coprire i suoi insuccessi».

La decisione del giudice di Marsala sull’ex pm del caso Denise Pipitone
Il giudice di Marsala ha spiegato precisamente i motivi dietro la sua condanna. Nella fattispecie ha motivato la condanna a un anno di reclusione per la donna con queste parole: «Le indagini non hanno condotto alla cattura dei colpevoli. Per questo Motivo Angioni ha denunciato depistaggi nell’inchiesta, indicando tra i responsabili i poliziotti del commissariato locale. Le accuse si sono poi rivelate false». Il magistrato ha poi continuato spiegando che le accuse mosse dall’ex pm Angioni erano «precise e puntuali» così da dare la colpa ai membri del Commissariato di Mazara del Vallo. Il giudice ha aggiunto: «Un modo per scrollarsi evidentemente di dosso ogni responsabilità per l’insuccesso dell’inchiesta». L’autorità di Marsala ha ulteriormente dichiarato: «Voleva addossare la colpa a qualcun altro e le accuse, rivelatesi false, hanno comportato poi il processo per false informazioni a pubblico ministero istruito dal pm Roberto Piscitello». Infine, per il giudice l’ex pm Maria Angioni avrebbe usato e «sfruttato le proprie conoscenze giuridiche» in ogni fase del procedimento a suo carico e avrebbe usato come scusa quella dei ricordi confusi di ciò che avvenne nel 2004 per mentire.

Le ricerche della famiglia per la bambina scomparsa non si fermano
Se da una parte si è chiuso un capitolo giudiziario su Denise Pipitone, dall’altra le ricerche dei familiari per ritrovare la ragazza non si sono fermate. Recentemente la madre di Denise Pipitone, Piera Maggio, aveva dichiarato che Matteo Messina Denaro, super latitante arrestato negli scorsi mesi, conosceva i dettagli della scomparsa di sua figlia. Tuttavia, per ora non ci sono stati risvolti e la scomparsa di Denise rimane un mistero.