Sono dieci le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Denise Galatà, la studentessa di 18 anni morta martedì scorso nelle acque del fiume Lao, in provincia di Cosenza, dopo essere stata sbalzata in acqua dal gommone su cui stava facendo rafting insieme a un gruppo di compagni e ad alcuni professori.

Chi sono le dieci persone indagate
Per cause in corso d’accertamento, la ragazza è caduta in acqua: il suo corpo è stato recuperato solo due giorni dopo. Il canotto su cui si trovava Denise si è scontrato con un altro gommone poco distante, capovolgendosi. La ragazza e altri tre che erano assieme a lei sono finiti in acqua. Uno di loro è stato soccorso prima in barella e poi in ambulanza per una ferita a una caviglia. Gli altri, una volta tratti in salvo, sono stati trasferiti con una navetta nella caserma di Castrovillari. Tra gli indagati i responsabili della Pollino Rafting e sette guide della stessa società, che ha organizzato le escursioni della comitiva e di cui la Procura di Castrovillari ha disposto inoltre il sequestro. Ma anche Mariangelina Russo, sindaca di Laino Borgo, ovvero il Comune in cui ricade il tratto di fiume in cui è avvenuta la tragedia. Le indagini dei Carabinieri sono coordinate dalla procura della Repubblica di Castrovillari. Oggi l’autopsia sul corpo di Denise, studentessa del liceo statale “Rechichi” di Polistena, nel Reggino, che da alcuni giorni era in gita scolastica in provincia di Cosenza.

L’ordinanza: chiuso l’accesso al fiume Lao
«In segno di vicinanza e solidarietà ai familiari della giovane vittima», il sindaco di Papasidero, Fiorenzo Conte, ha interdetto l’accesso al fiume Lao con un’ordinanza che interrompe ogni attività sul corso d’acqua e sui suoi affluenti. Nel provvedimento il Comune precisa, inoltre, che il divieto si è reso necessario sia per non interferire nelle indagini della Procura e anche per il protrarsi delle condizioni meteo avverse.