La variante Delta del coronavirus e la mutazione Delta plus si stanno diffondendo in tutto il mondo e pare colpiscano chi non ha terminato il ciclo vaccinale. Il ceppo è già stato rintracciato in più di 80 Paesi – secondo l’Oms circola in 92 Stati – da quando è stato rilevato in India. Secondo gli esperti la variante Delta è ancora più contagiosa della Alfa ed è in grado di aggredire più velocemente le cellule polmonari. Negli ultimi giorni è cresciuta la soglia di attenzione delle autorità sanitarie per cercare di frenare e circoscrivere il contagio. Nel Regno Unito, la variante è responsabile del 90 per cento di tutte le nuove infezioni, negli Stati Uniti rappresenta il 20 per cento delle infezioni, in Italia si sono registrati casi da Nord a Sud e in Europa si teme che la variante Delta possa essere già a fine state responsabile del 90 per cento dei nuovi contagi di coronavirus.
Le varianti Kappa
Oltre alla Delta in India è stata isolata la Delta Plus che risulta presente in sei distretti di tre Stati: Maharashtra, Kerala e Madhya Pradesh. La variante Delta plus (AY.1) si sta diffondendo velocemente nel Paese: a differenza della Delta, ha raccolto un numero di mutazioni maggiori che le permettono di trasmettersi più facilmente. I cambiamenti non si arrestano e gli scienziati monitorano l’allargamento del ceppo madre. Oltre alla versione B.1.617.2 – quella più conosciuta – ne esistono altre due: B.1.617.1 e B.1.617.3, allo stato attuale considerate meno preoccupanti e denominate entrambe Kappa. Il nome completo della Delta plus è B.1.617.2.1, a indicare la stretta correlazione con il ceppo da cui ha avuto origine dal quale si distingue soprattutto per una mutazione, la K417N, lo stesso della variante Beta, vista per la prima volta in Sudafrica. Anche questa mutazione si trova nella proteina spike, l’arpione molecolare con cui il virus invade le cellule.
Israele reintroduce l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso
La diffusione della Delta sta mettendo in allerta anche Israele dove il governo ha deciso di reintrodurre l’obbligo di mascherina al chiuso, divieto abolito lo scorso 15 giugno. Il ministero della Sanità ha assunto questo provvedimento alla luce della risalita dei contagi negli ultimi giorni – con una crescita del tasso di positività dello 0,6 per cento – dovuta in gran parte alla variante Delta. Le autorità hanno raccomandato di usare la mascherina anche all’aperto in occasione di eventi pubblici.