Il decreto 162 del 31 ottobre 2022, conosciuto da tutti come Decreto Rave, introduce diverse misure che riguardano la sicurezza, la sanità e anche la giustizia. Rappresenta il primo decreto del governo guidato dal Centrodestra e da Giorgia Meloni che diviene Legge.

Decreto Rave e la normativa sui Rave Party
Ovviamente, il Decreto Rave viene conosciuto così perché aggiunge la normativa sui Rave Party. Nel dettaglio, si tratta dell’articolo 633-bis del Codice Penale, che stabilisce il nuovo crimine di «Invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute pubblica o l’incolumità pubblica». Questo reato prevede a partire da ora la reclusione da 3 a 6 anni e una multa che può andare da 1.000 a 10.000 euro.
Questo reato viene commesso da coloro che promuovono, organizzano o invitano altri a invadere terreni ed edifici con lo scopo di organizzare un raduno musicale o altro avente come scopo il divertimento. Si tratta della modifica che ha fatto più scalpore specialmente in seguito al Maxi Rave party di Modena.

Le modifiche a tema giustizia e salute
Ci sono anche altre modifiche presenti all’interno del Decreto Rave. Le prime sono a tema giustizia, visto che questo decreto si riferisce ai reati ostativi. Per i criminali che non vogliono collaborare le pene da scontare prima di ottenere la libertà vigilata salgono e allo stesso tempo viene allungata da 5 a 10 anni la durata della libertà vigilata in caso di condanna all’ergastolo.
Altro capitolo poi per i medici e il personale sanitario no vax. Coloro che hanno deciso di non vaccinarsi grazie a questo decreto possono tornare a lavorare e vengono addirittura sospese le sanzioni a loro carico. Viene anche abolito l’obbligo di effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi oppure per attestare la fine dell’isolamento per Covid. In questo modo, terminati i 5 giorni di quarantena si può ritornare a contatto con la società. Dimezzati anche i giorni di auto-sorveglianza che da 10 passano a 5.