Via libera del Consiglio dei ministri al decreto lavoro, che prevede diverse novità: dal taglio del cuneo fiscale alla riforma dell’assegno di inclusione (che sostituisce il reddito di cittadinanza), fino al potenziamento dei fringe benefit per lavoratrici e lavoratori con figli a carico. Critici i sindacati: «I provvedimenti decisi dal governo non vanno nella direzione da noi richiesta. Noi continueremo la mobilitazione unitaria e, se non avremo risposte, siamo pronti tutti insieme a continuare la mobilitazione fino a quando non avremo ottenuto i risultati di cui abbiamo bisogno» ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Le cose da sapere.
Assegno di inclusione
La misura principale del decreto è quella che disciplina il nuovo strumento che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza, il quale sarà abolito a fine anno: l’assegno di inclusione. Arriverà dal primo gennaio 2024, rivolto alle famiglie in cui sono presenti disabili, minori o over-60, come misura di «contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale»: potrà arrivare a 500 euro al mese (630 euro se composta da over 67 o con disabili gravi), cui aggiungere 280 euro mensili se vivono in affitto. Verrà erogato per 18 mesi e potrà essere rinnovato, dopo lo stop di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi. Necessario essere residenti in Italia da almeno cinque anni e avere un Isee non superiore a 9.360 euro. Per avere il beneficio occorre iscriversi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa.

Cuneo fiscale
Il taglio del cuneo fiscale e contributivo, ovvero la differenza tra il salario lordo in busta paga e quello effettivamente percepito aumenterà di altri quattro punti: per i periodi di paga dal 1 luglio 2023 al 30 novembre 2023 (cinque mesi), la misura dell’esonero salirà dagli attuali due punti a sei punti per i redditi fino a 35 mila euro e dagli attuali tre a sette punti per i redditi fino a 25 mila euro.
Welfare aziendale
Solo per il 2023, la bozza indica che «non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli a carico, nonché le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze» di acqua, luce e gas, fino a 3 mila euro.
Contratti a termine
Sono in arrivo meno vincoli sulle causali per i rinnovi oltre l’anno (fino a 12 mesi non sono richieste) e non oltre i 24 mesi. Saranno affidate ai contratti collettivi o, in attesa della previsione contrattuale, individuate dalle parti per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva (in questo caso comunque entro il 31dicembre 2024).

Voucher
Si alza la soglia delle cosiddette prestazioni di lavoro occasionale: da 10 mila a 15 mila euro per chi opera nei settori dei congressi, delle fiere, degli eventi, degli stabilimenti termali e parchi di divertimento.
Strumento di attivazione al lavoro
Per gli occupabili inizierà dal primo settembre 2023. La partecipazione a corsi di formazione, di qualificazione professionale o a progetti utili alla collettività diventa vincolante: il beneficio sarà di 350 euro e al massimo per 12 mesi, non rinnovabili.
Incentivi per le assunzioni
Ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, sarà riconosciuto, per 12 mesi, l’esonero del 100 per cento dei contributi previdenziali, nel limite di 8 mila euro annui (al 50 per cento se a tempo determinato o stagionale).