Assunzioni negli staff nei ministeri per aumentare il codazzo di consiglieri e collaboratori, soppressione dell’Anpal e misure per i prossimi grandi eventi, in testa il Giubileo 2025. L’ultimo decreto ha messo dentro un bel po’ di questioni care al governo, vari pezzi diversi da loro, che non sapeva come affrontarle in tempi stretti. Da qui l’idea di un “Assunzioni Pa bis”, un provvedimento gemello all’altro in via di approvazione definitiva da parte del Senato dopo l’ok giunto a Montecitorio attraverso la fiducia. Un’operazione fatta alla chetichella tra il lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi e la riforma della giustizia annunciata dal ministro Carlo Nordio.
L’appello del presidente Fontana sui decreti monstre
E dire che, appena una settimana prima, il presidente della Camera Lorenzo Fontana – esponente di spicco della Lega, non proprio il capo dell’opposizione – aveva lanciato il suo accorato appello: basta decreti monstre, solitamente definiti omnibus, talvolta privi del carattere dell’urgenza. Certo i toni usati erano più istituzionali: «La decretazione d’urgenza, ove il ricorso a tale strumento assuma rilevanti dimensioni, è suscettibile di produrre un’alterazione del fisiologico assetto costituzionale dei rapporti fra governo e parlamento», aveva messo nero su bianco Fontana, a differenza di Ignazio La Russa, che lascia correre senza batter ciglio. Da qui l’annotazione finale di Fontana: «La tendenza al ricorso ai dl appare crescente e si riflette in modo significativo sul concreto svolgimento dell’attività parlamentare».

Mattarella contro i provvedimenti troppo eterogenei
Il presidente della Camera non ha fatto altro che tradurre le preoccupazioni che gli aveva trasmesso il capo dello Stato, Sergio Mattarella, sull’abuso dei decreti, sul ricorso alla fiducia, e ancora di più sulla natura eterogenea di quei provvedimenti. Per questo, pur in un Transatlantico semi deserto nei giorni di tutto, c’è chi ha notato il dito nell’occhio dell’esecutivo ai vertici istituzionali: Il decreto Pa2, come è stato ribattezzato, segue la stessa direzione intrapresa fin dall’inizio della legislatura. Insomma, le parole di Fontana sono state portate via dal vento e Palazzo Chigi prosegue come meglio crede.
A Santanchè 20 unità in più, per Sangiuliano 10 consiglieri
Ma cosa contiene il provvedimento? Principalmente una grande infornata nella pubblica amministrazione e nei ministeri che chiedono – fin da subito – di aumentare i contratti negli uffici di diretta collaborazione, gli staff personali. È il caso del ministero del Turismo di Daniela Santanchè, che ora potrà assumere fino a un massimo di 80 unità rispetto alle attuali 60 per una spesa di 483 mila di euro per il 2023 e quasi 900 mila euro per il 2024. Va meglio al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che riceve la possibilità di assumere altri 10 consiglieri, nonostante l’attuale schiera sia bella nutrita.

Quasi 5 milioni per potenziare l’organico di Valditara
Così per accontentare l’ex direttore del Tg2 sono stati messi a disposizione 606 mila euro per il 2023, mentre dall’anno successivo l’esborso per le casse pubbliche raddoppia, arrivando a 1 milione e 200 mila euro. Al ministero dell’Istruzione e del merito, affidato al leghista Giuseppe Valditara, invece vengono garantite «due posizioni dirigenziali di livello generale e di otto posizioni dirigenziali amministrative di livello non generale» più altro personale. La spesa? Un milione e mezzo di euro per l’anno in corso, 3 milioni e 300 mila per il 2024. Al netto del potenziamento degli uffici ministeriali, nel provvedimento è rientrata la riforma del ministero della Difesa voluta da Guido Crosetto, con la creazione di una «direzione nazionale degli armamenti», che sottrae questo compito al segretario generale del dicastero, attualmente titolare delle funzioni.

Anpal soppressa, mansioni alla ministra Calderone
C’era stato un tentativo di blitz con un emendamento al precedente decreto Assunzioni Pa, ma era stato stoppato dalle proteste delle opposizioni e per qualche malumore nella stessa maggioranza. Inoltre, il governo ha ultimato il mosaico del potere in materia di gestione welfare: l’Anpal viene definitivamente soppressa, trasferendo le mansioni al ministero del Lavoro, guidato oggi da Marina Elvira Calderone. E come ciliegina sulla torta arrivano la riscrittura di alcune norme sullo sport, intervenendo sul tema delle plusvalenze di grande impatto mediatico dopo l’affaire-Juventus. Impossibile non notare l’eterogeneità di questioni tipiche dei deprecati, dal Quirinale a Fontana, decreti omnibus.

La spiegazione? La pausa estiva e gli emendamenti…
Ma una spiegazione c’è, raccolta informalmente da Tag43: «Questo è l’ultimo decreto che sarà convertito prima di Ferragosto, quindi della pausa estiva del parlamento. Bisognava avere un provvedimento buono per inserire, alla bisogna, qualche emendamento su eventuali emergenze delle prossime settimane». Altro che appelli al rispetto delle Camere.