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Il Senato approva il Decreto Aiuti Quater su superbonus e cessione del credito

Aumenta da 2 a 3 il numero di cessioni effettuabili verso banche, intermediari finanziari, società appartenenti a gruppi bancari e assicurazioni. Superbonus tagliato al 90%.

22 Dicembre 2022 10:26 Debora Faravelli
Via libera dal Senato al Decreto Aiuti Quater su superbonus e cessione del credito: il testo passa ora all'esame della Camera.

Con 105 voti favorevoli, 76 contrari e 3 astenuti), l’Assemblea del Senato ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul Decreto Aiuti Quater. Via libera dunque al testo licenziato dalla V Commissione il 16 dicembre che conferma integralmente le ultime indiscrezioni che riguardano il superbonus 110% e il meccanismo di cessione del credito. Il provvedimento passerà ora all’esame della Camera dei Deputati che avrà tempo fino al 17 gennaio per rivedere i contenuti.

Decreto Aiuti Quater approvato dal Senato

Con il sì del Senato viene confermata la rimodulazione delle detrazioni fiscali previste all’art. 119 del Decreto Rilancio che, a partire dall’1 gennaio e fino al 31 dicembre 2023, potranno essere utilizzate con un’aliquota fiscale del 90%.

Senato (Getty Images)

Entrando nel dettaglio, il decreto stabilisce che i soggetti beneficiari del superbonus, ovvero condomini e persone fisiche proprietarie di immobili composti da 2 a 4 unità immobiliari, onlus, associazioni di promozione sociale e associazioni di volontariato, potranno utilizzarlo al 90% sulle spese sostenute nel 2023 per interventi su edifici unifamiliari e unità con accesso autonomo e indipendenza funzionale. Possibilità limitata, però, alla coesistenza di 3 diverse condizioni:

  • il contribuente deve essere proprietario dell’edificio o dell’unità immobiliare funzionalmente indipendente o deve essere titolare di un diritto reale di godimento;
  • l’edificio o l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale del contribuente che sostiene le spese;
  • il capo al contribuente che sostiene le spese deve sussistere un requisito reddituale, basato su un parametro denominato “reddito di riferimento” che non dovrà essere superiore a 15.000 euro, determinato utilizzando un quoziente familiare secondo quanto prevede l’art. 119, comma 8-bis.1 del Decreto Rilancio.
Senato (Getty Images)

Cosa cambia sulla cessione del credito

Per quanto riguarda il meccanismo di cessione del credito, viene prevista:

  • la possibilità di utilizzare i crediti d’imposta derivanti dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre 2022 e non ancora utilizzati in 10 rate annuali di pari importo, previo invio di una comunicazione all’Agenzia delle Entrate da parte del fornitore o del cessionario;
  • la sussistenza di tre cessioni (e non più due) in favore di banche e intermediari finanziari – in questo modo le cessioni passano complessivamente da 4 a 5.

Quest’ultima modifica si applicherà retroattivamente a tutti i crediti d’imposta oggetto di comunicazioni dell’opzione di cessione del credito o dello sconto in fattura inviate all’Agenzia delle Entrate in data anteriore a quella di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Aiuti-quater.

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