Tele De Bellis a Sky, Radio radicale che dimentica Cappato e altre pillole del 6 settembre
Sky diventa sempre più Tele De Bellis: sulla tv del direttore Giuseppe è stato intervistato il fratello Vincenzo, curatore di Panorama Monopoli. Radio radicale dimentica incredibilmente il nome di Cappato. E dopo le elezioni si celebrerà Che Guevara. Le chicche di Tag43.
C’è “Tele De Bellis” tra i canali del piccolo schermo: già, perché il telegiornale di Sky nel weekend ha offerto la visione dei fratelli De Bellis in tutto il loro splendore. Non solo il direttore Giuseppe, impegnato a intervistare Luca Cordero di Montezemolo per la serie Vite (ma l’annuncio della trasmissione, sabato sera, nel corso del tg, è saltato per incomprensibili motivi tecnici), ma anche Vincenzo ha marcato il territorio della televisione fondata da Rupert Murdoch. Vincenzo De Bellis è il curatore di “Panorama Monopoli”, iniziativa che ha permesso di animare il centro della cittadina pugliese con installazioni e opere d’arte. Tra l’altro è una manifestazione che vanta come partner Tod’s, di quel Diego Della Valle ampiamente citato da Montezemolo durante l’intervista dell’altro De Bellis. Che poi sono identici, Giuseppe e Vincenzo: forse il primo dovrebbe rispolverare quello pseudonimo che tanto ha amato, Beppe Di Corrado…
A Radio radicale dimenticano Marco Cappato
Pochi minuti dopo la mezzanotte di domenica, ecco le prime pagine dei giornali a Radio radicale, per la conduzione di Enrico Rufi. E accade una curiosa dimenticanza, al termine della lettura: il conduttore ha un vuoto di memoria. Cosa dice? «Ci diamo appuntamento alla rassegna stampa che viene curata da… viene curata da Marco… adesso non mi viene il nome… voi avete capito di chi si tratta… sì… sì… non mi viene il nome di Marco… per una lettura completa e ragionata appuntamento alle 7,35». Incredibile ma vero, alla radio diretta da Alessio Falconio.

L’Aquila di Biondi tra jazz, Perdonanza e Giubileo
Oltre 250 i musicisti coinvolti a L’Aquila, in un anno caratterizzato da una particolare attenzione alle nuove generazioni, alle produzioni originali, ai diversi linguaggi musicali: l’edizione 2022 dI “Il jazz italiano per le terre del sisma” registra l’omaggio a Pier Paolo Pasolini e Charles Mingus, in occasione del centenario dalla nascita, ha dato vita ad un weekend dedicato alla grande musica. A dare il via alla rassegna, Ada Montellanico, presidente Federazione Nazionale “Il Jazz Italiano”, Corrado Beldì, presidente Associazione Jazz all’Aquila, Francesco Mariotti, direttore artistico della manifestazione, Angelo Valori, responsabile organizzativo Jazz all’Aquila. La città guidata dal sindaco Pierluigi Biondi, dopo il successo registrato con la Perdonanza Celestiniana, offre un’altra iniziativa che attira il turismo culturale: alla chiusura della Porta Santa il primo cittadino ha sottolineato la celebrazione dedicata a Celestino V quest’anno «è stata un’edizione indimenticabile, con la città dell’Aquila proiettata nel mondo grazie alla presenza eccezionale di papa Francesco».
Non solo: c’è da evidenziare «un altro dono straordinario da parte di Francesco: all’eccezionalità della prima apertura della Porta Santa a opera di un papa, si è aggiunta quella dell’indulgenza lucrabile per tutto l’anno. La città, benedetta dall’anno giubilare, si farà trovare pronta ad accogliere i fedeli, nel rispetto e nella gratitudine verso un atto di rilevante significato spirituale, ma che avrà anche notevoli ricadute economiche sull’intero territorio del cratere sismico». Sono tutte esperienze che fanno «registrare in città un numero di presenze straordinario e un’atmosfera di partecipazione emotiva tangibile». E, rileva Biondi, «chi meglio degli aquilani, colpiti dal sisma del 2009, dal dolore per le vittime, dalla dispersione della città, conosce il valore della speranza e il ruolo salvifico della preghiera, la bellezza della misericordia di Dio?».
Tre giornate per Che Guevara, dopo le elezioni
In occasione del 55esimo anniversario della morte di Ernesto Che Guevara, Iris e Focus daranno vita a una tre giorni dedicata, annunciano, «all’icona assoluta del rivoluzionario in nome del popolo e della democrazia»: andranno in onda dall’8 al 10 ottobre, dopo le elezioni politiche. Tre, i documentari in prime-time su Focus e, il 9 e 10, due serate su Iris. Su Focus, l’8, alle 21.15, in prima visione assoluta, Che Guevara, Beyond the Myth; alle 22.15, in prima visione in chiaro, The Fighters: Cuba, The Revolution and The World; alle 23.15, in prima visione assoluta, Che Guevara The Making of an Icon. Il primo doc è strettamente biografico, fortemente concentrato sull’attività rivoluzionaria e politica del Che; il secondo allarga l’orizzonte alle attività rivoluzionarie progettate e finanziate da Cuba, tra gli Anni 60 e gli 80, con un ruolo di primo piano giocato dal Che, almeno fino alla morte, nel ’67; il terzo ha un carattere più antropologico e, con l’aiuto di una serie di esperti, identifica momenti, gesti, frasi e immagini di cui il Che fu protagonista e che divennero i pilastri del suo stesso mito. Su Iris, il 9 e il 10, alle 21.15, i due film di Steven Soderbergh: rispettivamente, Che – L’argentino e Che – Guerriglia. Le due parti, in un unico film, sono state presentate in concorso al 61esimo Festival di Cannes, dove il protagonista Benicio del Toro ha vinto il premio per la miglior interpretazione maschile.