Ferragnez all’attacco. Ancora in difesa del Ddl Zan. Ad accendere l’ultima miccia è stata Chiara Ferragni, l’influencer italiana più famosa al mondo, che ha postato una storia in cui commentava in maniera secca – «Che schifo che fate politici» – la “trattativa” in corso tra Italia Viva e Lega per modificare il testo di legge. Accusando Matteo Renzi di volerla boicottare. E il senatore di Rignano non ha incassato: «Fa bene Chiara Ferragni a dire quello che pensa», ha risposto su Facebook. «Solo che da lei mi aspettavo qualcosa in più di una frasina banale e qualunquista. Dire che i politici fanno schifo è il mediocre ritornello di chi vive di pregiudizi. Se Chiara Ferragni vuole confrontarsi sugli articoli 1, 4, 7 della legge Zan e sugli emendamenti Scalfarotto io ci sono».
Ddl Zan: gli articoli al centro della bufera
In particolare, gli emendamenti presentati da Italia Viva («per salvare la legge», nelle parole di Ivan Scalfarotto) mirerebbero a troncare l’articolo 1 della legge, in modo che i motivi di discriminazione da contrastare non sarebbero più quelli “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”, ma quelli “fondati sull’omofobia o sulla transfobia”. Italia Viva vorrebbe poi eliminare l’articolo 4, quello che prevede come siano “fatte salve”, ai fini della legge, “la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”. Una previsione che adesso, per i renziani, è ridondante rispetto a ciò che già è scritto nella Costituzione. Infine all’articolo 7, quello che prevede le attività didattiche di prevenzione alla violenza, sarebbe aggiunto “nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica”, di fatto lasciando a ciascun plesso la possibilità di prevedere – ma anche di non prevedere – questo tipo di percorso.
Fedez risponde a Renzi
Se Ferragni si è esposta su Instagram e Renzi le ha risposto su Facebook, Fedez – marito dell’influencer – ha occupato lo spazio lasciato libero su Twitter: «Stai sereno Matteo, oggi c’è la partita. C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è pioggia».
Stai sereno Matteo, oggi c’è la partita.
C’è tempo per spiegare quanto sei bravo a fare la pipì sulla testa degli italiani dicendogli che è pioggia 💖✨ https://t.co/FGOrA6rSym— Fedez (@Fedez) July 6, 2021
La sfida al Vaticano e il monologo del Primo Maggio
Non è certo la prima volta che Fedez parte all’attacco per difendere il Ddl Zan. Dopo l’intromissione del Vaticano che ne chiedeva una modifica il cantante, che già al concertone del Primo Maggio c’era andato giù duro contro Salvini e la Lega, era tornato a ringhiare sui social. «Buongiorno amici, avete letto l’ultima di oggi? Il Vaticano ha detto all’Italia: ‘Italia, se approvate il Ddl Zan state violando il concordato tra Vaticano e Italia. Monelli!’». E, ancora: «Ma chi ha concordato il Concordato? Voi avete concordato qualcosa? Ma poi non avevamo concordato, amici del Vaticano, che ci davate le tasse arretrate sugli immobili? L’Unione Europea ha stimato più o meno cinque miliardini, forse di più. In realtà non si sa, perché avete perso il conto degli immobili, ne avete troppi, magari dateci quei soldini, che ci servono per portare avanti il paese, poi venite a rompere le palline sulle leggi italiane, no? Sarebbe carino».