La piattaforma Dazn starebbe studiando il modo per mettere fine alla clusola contrattuale della concurrency. Si tratta della possibilità, previsa dal contratto, di condividere l’abbonamento con un’altra persona “di famiglia”. Il secondo utente, in questo modo, ha la possibilità di vedere le trasmissioni di Dazn su un altro dispositivo contemporaneamente.
Dazn, basta alla concurrency
A partire da dicembre, secondo indiscrezioni di stampa, questo non potrà più avvenire a meno che i due dispositivi non siano collegati alla stessa rete fissa (Ip), ossia sostanzialmente non siano nella stessa casa.
Dazn, a breve, dovrebbe inviare la comunicazione ufficiale agli abbonati affinché questi possano godere del loro legittimo diritto di recesso.
La decisione, da quanto s’apprende, sarebbe frutto della constatazione che da settembre oltre il 20 per cento delle condivisioni avveniva in modo fraudolento, con dispositivi collegati contemporaneamente addirittura da regioni diverse.
Dazn lotta contro l’uso fraudolento dell’abbonamento
La mossa viene considerata anche nell’interesse della Lega Serie A e dei presidenti dei club. La scelta di eliminare la concurrency, infatti, colpisce l’utilizzo fraudolento degli accessi a Dazn; fenomeno che, nei fatti, riduce il valore dei diritti.
Ma di base c’è anche il voler intraprendere con ancora maggior decisione la lotta alla pirateria. Del resto la concurrency – utilizzata anche da Netflix, come Disney+ o Spotify oltre a Dazn – ha dato vita sulla rete anche a piattaforme di distribuzione che si pongono come esempi di sharing economy (che guadagnano con le commissioni). Queste permettono i condividere con utenti interessati il proprio abbonamento sfruttando la modalità dell’abbonamento “in famiglia”.
Dazn, condivisione solo dallo stesso IP
L’idea di permettere la condivisione solo tra due dispositivi collegati allo stesso IP segue proprio la direzione di far sì che la modalità “in famiglia” sia veritiera e non di facciata.
La novità arriverà a metà dicembre e riguarderà la modifica del punto 8.3 delle condizioni di utilizzo. Gli abbonati saranno informati e avranno la possibilità di esercitare il diritto di recesso entro 30 giorni. In questo modo si fermerà l’utilizzo fraudolento degli accessi a Dazn ed è figlia dei risultati degli abbonamenti. Che sarebbero sotto i 700 mila per Tim e intorno a 1,2 milioni per la piattaforma digitale.