Un voto all’unanimità: con 233 voti favorevoli e nessuno contrario, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge che istituisce una nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi, il responsabile della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena trovato morto 10 anni fa sotto una finestra dell’ufficio in cui lavorava.
La nuova commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi
Si tratta di una Commissione di inchiesta mista composta da venti deputati, esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione, che avrà poteri identici a quelli dell’autorità giudiziaria. Potrà infatti richiedere e vagliare documenti relativi ai vari procedimenti e visionare copie di atti ritenuti necessari all’espletamento dell’incarico, compresi quelli coperti da segreto, seppur attenendosi alle stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.
A distanza di dieci anni dalla morte, due archiviazioni e la derubricazione a suicidio, restano delle zone d’ombra che la Commissione di inchiesta appena nominata avrà il compito di chiarire. Nel 2013, David Rossi venne infatti trovato senza vita: l’ultima a sentirlo era stata la moglie, alla quale aveva detto che stava per rientrare a casa. Dopo il suo ritrovamento, venne aperto un fascicolo dalla procura di Siena per istigazione al suicidio. Le indagini tuttavia condussero alla conferma di una volontarietà del gesto, determinando l’archiviazione del caso come suicidio. La famiglia ha sempre respinto l’ipotesi del suicidio, un suicidio seguito alla perquisizione della Guardia di Finanza avvenuta pochi giorni prima e disposta dalla Procura di Siena durante un’indagine sull’acquisizione di Banca Antonveneta. Rossi non fu mai indagato, ma il sospetto di chi lo conosceva bene è che la sua morte possa essere legata a vicende interbancarie di quegli anni.
Le parole della figlia
Carolina Orlandi, figlia della vedova di David Rossi, si è detta emozionata e fiduciosa che la nomina di questa Commissione possa condurre alla verità su una morte alla quale i familiari della vittima non si sono mai rassegnati: «Speriamo che questa possa essere la volta buona e che la verità possa venire fuori, per avere giustizia per David e per tutta la famiglia. Siamo emozionatissimi perché è passata per la seconda volta all’unanimità, questo dice molto sul lavoro fatto fino ad oggi da chi avrebbe dovuto cercare la verità e che invece ha fatto molti errori».