Chi è Davi Brito, dalle favelas alle foto per i brand d’alta moda

Camilla Curcio
17/02/2022

Un'ong brasiliana ha postato le sue foto su Instagram. Così Brito, bambino cresciuto in una favela di Rio, è stato rintracciato da un fotografo e ha firmato il primo contratto da modello. Ora con i guadagni potrà aiutare la famiglia.

Chi è Davi Brito, dalle favelas alle foto per i brand d’alta moda

Dalla povertà alla fama grazie a una serie di foto postate sul web. L’11enne Davi Brito, originario di Rio de Janeiro, si è ritrovato da un giorno all’altro a fare i conti con un successo inaspettato. A elevarlo al rango di star dei social ci ha pensato l’ong Nóiz che, pubblicando alcuni scatti del bambino sul suo account Instagram, ha attirato l’attenzione dei follower a cui è sembrato di rivedere Sharbat Gula, la celebre ragazza afghana comparsa sulla copertina di un numero di National Geographic nel 1995. Un gesto che, oltre ai commenti positivi, gli ha regalato la possibilità di partecipare al suo primo servizio fotografico.

Dalle favelas alla ribalta sui social, la storia di Davi Brito

La sua è una storia di riscatto commovente. Cresciuto in una delle favelas più povere della città, Cidade de Deus, vive con la madre, i fratelli, la nonna e lo zio in una piccola baracca di legno, tra strade prive di asfalto e la puzza di fogna che pervade l’aria. Un monolocale finanziato dall’affitto sociale per una cifra di 600 real (100 euro), con un cucinino di 20 metri quadri e una sola stanza da letto, dove si dorme tutti insieme. «Non è la migliore delle case», ha spiegato la mamma, Taiane Gonçalves, in un’intervista a O Globo. «Il mio obiettivo è garantire ai miei figli un’abitazione migliore e, in generale, condizioni di vita più accettabili ma non sappiamo ancora quanto guadagnerà da questo lavoro di modello. Alla fine, i soldi sono i suoi e non so quanto sia corretto usarli per tutti. Magari, li conserveremo per il suo futuro».

https://www.instagram.com/p/CZ66Je_uDSC/

Come è iniziata la scalata di Davi Brito

Quando si è avvicinato alla porta della non profit, in un pomeriggio di metà gennaio, non aveva idea di quello che gli sarebbe successo di lì a poco. «Stavamo facendo una riunione quando Davi è apparso sulla porta», ha ricordato Andre Melo, il presidente dell’organizzazione, in un post online. «Lo abbiamo invitato a mangiare con noi assieme ai fratelli, gli abbiamo chiesto di scattare qualche foto e, quando le abbiamo messe in rete, ci ha immediatamente contattato il fotografo Wallace Lima, che si è proposto per fargli uno shooting completo». Da allora, ha firmato un contratto con l’agenzia 40 Graus Models, ha ottenuto una borsa di studio per seguire dei corsi di formazione e, una volta concluso il training, inizierà a lavorare professionalmente. Le offerte, di certo, non gli mancano: a quanto detto dal titolare Sergio Mattos, è già stato contattato da due brand di abbigliamento per bambini. «È un diamante grezzo da lavorare, ha una bellezza sorprendente e una timidezza che affascina chi lo guarda», ha sottolineato l’imprenditore, «Gli insegneremo a prendere confidenza con la macchina fotografica senza perdere quella naturalezza che lo contraddistingue». Un’esperienza formativa che, in parallelo, gli consentirà di mettersi da parte un gruzzolo non indifferente: «Per i minori, i profitti vanno da 500 (90 euro) a 1000 (170 euro) reali. Quindi, a seconda dell’entità dei lavori che lo attendono, potrebbe guadagnare una media di 2000 (350 euro) reali al mese».

Chi è Davi Brito, il bambino di Cidade de Deus diventato famoso sui social
Davi Brito (Profilo Instagram Wallace Lima)

Che futuro attende Davi Brito

Travolto dalle luci della ribalta, Davi non ha ancora idea se questo possa diventare a tutti gli effetti il suo futuro. Il primo servizio non gli è dispiaciuto ma, alla fine della giornata, dopo ore di resistenza, ha dato libero sfogo ai suoi 11 anni: «È stato bello, mi hanno regalato tanti vestiti, mi sono sentito bene», ha dichiarato, «Ma ora voglio solo andare in bicicletta, fare una passeggiata e giocare un po’ sul cellulare». Intanto, tra pochi giorni, lo attende un appuntamento ancora più importante: la prima dose di vaccino anti Covid-19, che farà nell’ospedale comunale.