Stamattina mercoledì 24 novembre alle 7:20 ora italiana è partita dalla base di Vandenberg in California a bordo di un razzo Falcon 9 Dart, la prima missione per cercare di deviare un asteroide di 170 metri di diametro. Dart (acronimo Double Asteroid Redirection Test) ha cominciato il viaggio di oltre 10 milioni di chilometri per percorrere i quali serviranno ben 11 mesi. Si tratta di un test per valutare la nostra capacità di neutralizzare un asteroide potenzialmente pericoloso deviandone la traiettoria. Nel progetto c’è anche un pezzetto di Italia con LiciaCube, un microsatellite che dovrà filmare l’impatto per valutarne la riuscita.
☀️ The warmth of sunshine on just-unrolled solar panels. Nothing like it.
Our #DARTMission has unfurled its two 28-foot-long solar arrays, the last milestone in today's successful launch. https://t.co/CwG2zVCsl7 pic.twitter.com/sqkgqdbHin
— NASA (@NASA) November 24, 2021
Dart è diretta contro l’asteroide Dimorphos
La sonda si è separata con successo dall’ultimo stadio del Falcon 9 e adesso continua a viaggiare sia grazie alla spinta ricevuta dal lanciatore, sia con il suo sistema di propulsione elettrica. Dart è diretta verso l’asteroide Dimorphos, che ruota intorno al più grande asteroide Didimo. L’urto di Dart, che pesa 670 chilogrammi e viaggia a 21 mila chilometri orari, dovrebbe provocare solo un impercettibile spostamento di Dimorphos. Una piccola variazione dell’orbita dell’asteroide che però dovrebbe produrre uno scostamento sempre più grande nel tempo dalla traiettoria iniziale.
La missione della Nasa e della Johns Hopkins a cui partecipa anche l’Inaf
La missione è nata dalla collaborazione fra la Nasa e il Laboratorio di Fisica applicata dell’università Johns Hopkins per la parte americana. Per l’Italia il progetto è guidato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e vi partecipano Università di Bologna, Politecnico di Milano, Università Parthenope di Napoli e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
Dart è la prima delle due missioni del programma Aida
Dart della Nasa è la prima di due missioni del programma Aida (Asteroid Impact and Deflection Assessment), la seconda sarà Hera dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in collaborazione sempre con la Nasa, per testare sul campo la possibilità di deviare un corpo celeste in rotta con la Terra attraverso un violento impatto con un piccolo oggetto