Sequestro di DeepSea, un sito di Black Market che sul Dark Web commercializzava merce illegale; arresto dei due amministratori, con in più il sequestro di Bitcoin e Monero, le monete virtuali molto diffuse nel mondo dei traffici illeciti e del riciclaggio di “denaro sporco”, per un controvalore di circa 3,6 milioni di euro. È il bilancio dell’indagine condotta dal Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma nell’ambito dell’operazione “Dark Huntor”.
Dark Web: l’operazione della Guardia di Finanza
Il blitz delle Fiamme Gialle, coordinato dai pm della procura di Brescia, ha anche portato al sequestro di 3 autovetture di lusso, del valore di circa 370 mila euro, di 9 orologi di marca per circa 90 mila euro, oltre che di vari dispositivi informatici utilizzati per commettere i reati. Per altre 8 persone, che secondo gli investigatori avrebbero collaborato con i due amministratori finiti in carcere, è invece scattata la denuncia.
Dark Web, come funziona la piattaforma DeepSea
La piattaforma DeepSea funzionava con le stesse modalità di un normale sito di e-commerce, con la differenza che gestiva e promuoveva la vendita di prodotti di natura illecita, sfruttando l’anonimato del protocollo Tor, caratteristico del Dark Web. Sono stati riscontrati più di 1.000 venditori accreditati e più di 110 mila tra clienti e acquirenti.
Un mercato “nero” per stupefacenti e documenti falsi
Nel corso di circa 6 mesi sono stati registrati circa 70 mila ordini di acquisto, di cui oltre 45 mila di sostanze stupefacenti. Oltre 643 annunci erano invece relativi ai cosiddetti “Bank Drops”, servizi per i quali un intermediario si offre di effettuare una transazione su un conto corrente indicato dal cliente, dietro pagamento di una commissione pari ad una certa percentuale della transazione effettuata, per “occultare” la provenienza del denaro e accreditarlo su un conto corrente “pulito”. Più di 50 annunci promuovevano la vendita di documenti di identità, nazionali ed esteri, con i segni distintivi dei rispettivi Paesi. La maggior parte degli annunci, oltre 8 mila, sponsorizzavano la vendita di farmaci e sostanze stupefacenti di vari tipi: Cannabis &Hashish, psicofarmaci, farmaci, ecstasy, oppioidi, oltre alla cocaina e eroina. Ma su DeepSea si potevano acquistare anche oro, argento e prodotti di gioielleria di provenienza illecita o contraffatti, malware e altri virus informatici, Botnet, Exploits e carte di credito clonate.