Dalì, capolavoro custodito a Roma venduto all’asta: «Stop del Ministero tardivo»

Annarita Faggioni
01/09/2022

L'opera è stata venduta a 9,4 milioni di euro.

Dalì, capolavoro custodito a Roma venduto all’asta: «Stop del Ministero tardivo»

I dipinti di Dalì Couple aux têtes pleines de nuages del 1937 potranno tornare ai proprietari. Il dittico è stato venduto all’asta a Londra nel 2020, ma tre ore e un quarto dopo l’inizio dell’asta, il Ministero per i Beni Culturali ha bloccato la vendita. Il dittico rappresenta un uomo e una donna stilizzati con all’interno delle nuvole. Per il Ministero, vigeva l’interesse storico e culturale dell’opera. Il parere, però, sarebbe arrivato troppo tardi. Quindi, ora passa di mano a chi lo ha acquistato all’asta.

Dalì, capolavoro venduto per 9,4 milioni di euro

Il capolavoro in due dipinti di Dalì non è stato venduto senza permessi. Infatti, l’opera del 1937 era stata acquistata da un gallerista, Frances McCann, che lo aveva poi regalato al musicista Giacinto Scelsi. L’uomo aveva poi creato una fondazione alla sorella Isabella, aggiungendo anche il dittico. La fondazione, nel 2019, decide di vendere il quadro per finanziare alcuni progetti culturali, visto che il valore dell’opera è di 11,6 milioni di euro allora. Per farlo, l’ente ha bisogno dei permessi, che arrivano sia dall’Ufficio Esportazioni di Roma, sia dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna, sempre a Roma.

Dalì: un suo capolavoro venduto all'asta a Roma. Lo stop del Ministero sarebbe arrivato troppo tardi per impedire la vendita.
Dalì e Frida Kahlo

Nel tempo che l’opera è stata in mano alla Fondazione, è stata esposta a Venezia, Trento e in diversi musei esteri. Sicura della vendita, la Fondazione procede, dando incarico a una casa d’aste londinese. Solo dopo tre ore e 15 minuti di asta, arriva il parere negativo del Mibact.

Il Ministero sarebbe arrivata tardi

Il Ministero sostiene che ci sarebbero motivi di interesse nazionale e che il musicista sia stato influenzato nel suo lavoro dal quadro di Dalì ricevuto in dono. A questo punto, la Fondazione si rivolge al Tar del Lazio. «Il preteso legame karmico tra l’opera di Dalì e il compositore Scelsi sarebbe inidoneo a giustificare la dichiarazione culturale». In più, «(…) in spregio agli indirizzi generali posti dal Ministero ed in applicazione di un inammissibile criterio del tutto nuovo, personale e avulso dalle caratteristiche artistiche dell’opera» concludono i giudici.

Dalì: un suo capolavoro venduto all'asta a Roma. Lo stop del Ministero sarebbe arrivato troppo tardi per impedire la vendita.
Dalì

Di conseguenza, ora il Mibact è tenuto a pagare 10mila euro alla Fondazione per il danno e la persona che ha comprato l’opera all’asta potrà finalmente ottenerla.