Ieri 5 dicembre ha spento le 100 candeline Rino Dondi Pinton, il papà del Cynar, l’aperitivo a base di carciofo entrato nel cuore degli italiani. Dondi Pinton era il responsabile di produzione della distilleria G.B. Pezziol di Padova, di proprietà dei fratelli veneziani Dalle Molle, quando inventò l’amaro a base di carciofo diventato iconico anche grazie alle celebri pubblicità con Ernesto Calidri, testimonial per 20 anni dell’amaro, seduto a un tavolino in mezzo al traffico di città, con giornale in mano e il bicchiere accanto. «Contro il logorio della vita moderna»: uno slogan diventato nei decenni un modo di dire.
Dondi Pinton racconta come gli venne l’idea del Cynar
«La ricetta del Cynar l’ho inventata io», ha raccontato Dondi Pinton. «Dopo la guerra la gente cercava qualsiasi cosa avesse proprietà benefiche. Ricordavo che anche per il Vov l’arma vincente fu presentarlo come un ricostituente». Allora lui, al tempo 27enne, decise di scommettere sulle proprietà benefiche del carciofo. Secondo alcuni studi, racconta ancora il papà del Cynar, la cinarina contenuta nella pianta di carciofo aveva effetti benefici. «Allora pensai», ha ricordato Dondi Pinton: «un alcolico che fa bene al fegato, sarà un successo. E fu proprio così». Fu un successo, anche commerciale. Dal 1948 il Cynar conquistò ogni bar. Dal Veneto a Milano e poi via in Brasile, Giappone, Jugoslavia.
Gli spot del Cynar con Natalia Estrada, «bella alcachofa»
Il sodalizio tra Calindri e il marchio durò fino al 1984; verso la fine degli Anni 70, il Carosello cambiò ambientazione e, dalla città trafficata, passò a un campo di carciofi. Negli Anni novanta arrivarono altri testimonial come Alberto Lionello e la showgirl Natalia Estrada – «Il Cynar te lo offro io, bella alcachofa» – e nuovi spot musicati di Enzo Jannacci.
Nel 2007 l’omaggio a Calindri di Elio e le storie tese
Nel 2007 Cynar ha riproposto il celebre slogan degli esordi con Elio e le Storie Tese i quali, come nuovi testimonial, si trovano al centro di un trafficato incrocio stradale dal quale fuggono grazie a una bottiglia di Cynar che si trasforma in una navicella spaziale a forma di carciofo. Nello spot, sulle note di Carciofon, quando il gruppo beve il Cynar in mezzo alla strada, sulla pagina di un giornale appare la foto di Calindri con il noto slogan.