Già dal primo pomeriggio di oggi, giovedì 9 marzo, alcune manifestanti si sono seduto lungo le vie principali di Cutro, cittadina del crotonese, teatro della tragedia che ha visto protagonisti decine di migranti, rimasti vittime del mare e dei mancati soccorsi. Attendevano l’arrivo della premier Giorgia Meloni e dei suoi ministri, in vista del Cdm che la leader di Fratelli d’Italia ha voluto organizzare proprio a Cutro. Al passaggio della sua auto è scattata la protesta, con tanto di striscioni e un silenzioso lancio di peluche. Lo slogan della manifestazione è Not in my name, Non nel nostro nome, che simboleggia la posizione contraria alle nuove misure sull’immigrazione di cui discuterà il governo.

Il lancio di peluche e le urla: «Assassini»
Prima dell’arrivo di Giorgia Meloni, i manifestanti hanno sollevato alcuni cartelli con la scritta Not in my name, insieme striscioni. All’arrivo della premier e dei ministri, invece, sono partite le urla e gli slogan. «Vergogna» e «assassini», le parole più utilizzate. E al passaggio delle auto, tanti hanno lanciato dei peluche. Un richiamo alla morte dei bambini morti nel naufragio. «Chiediamo solo verità e giustizia. A 15 giorni dalla tragedia ancora non emerge la verità. E ieri volevano trasferire le salme. Vogliamo una vera politica di accoglienza», dichiarano alcuni manifestanti. E altri invocano le «dimissioni» mentre c’è chi sottolinea: «Questa è una terra di emigrati e sappiamo cosa vuol dire lasciare la propria terra. La nostra è una manifestazione pacifica ma non ci vogliono qui, nonostante il permesso della Questura. Vogliono relegarci in un vicolo ma non ci sposteremo. Dovranno prenderci di peso».
Giorgia Meloni arriva a Cutro per il cdm, i manifestanti lanciano peluche verso le auto della scorta pic.twitter.com/rEmfZZ1PIU
— Marco Fattorini (@MarcoFattorini) March 9, 2023
Il sindaco di Cutro: «Spero in un cambiamento»
Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, ha atteso al municipio Giorgia Meloni e i ministri. «È un fatto positivo», ha dichiarato riferendosi al Cdm nella sua città, «sicuramente avrei voluto che non fossero venuti per questa situazione, in ogni caso è importante perché può darsi che da domani ci sarà un cambiamento e questo problema avrà rilevanza europea. Può darsi che vedremo meno vittime, meno disperati, perché di questo si tratta, uno che mette a rischio la propria vita e quella dei propri cari, sapendo di partire e non arrivare».
