Il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha ottenuto un anticipo di 3,1 milioni di dollari per il suo libro Crisi americana: lezioni di leadership dalla pandemia di Covid-19, in cui spiega come ha gestito la crisi pandemica. Altri 2 milioni di dollari gli arriveranno nei prossimi due anni. A ingrossarsi, oltre il suo conto in banca, sono state però le polemiche: Cuomo è stato accusato di arricchirsi sfruttando la tragedia della pandemia che ha visto proprio a New York uno dei maggiori focolai. Nonostante Cuomo avesse rifiutato di rivelare l’entità del compenso ricevuto dall’editore, la notizia è uscita ugualmente. È stato lo stesso ufficio del governatore a rendere pubblica la cifra per giustificare l’ammontare delle entrate nella dichiarazione dei redditi. Una somma che eccedeva di molto i 225 mila dollari percepiti come stipendio.
Cuomo e l’inchiesta della procura di New York
Come se non bastasse si è mossa anche la procura di New York che, come svelato dal New York Times, lo scorso aprile ha aperto un nuovo fascicolo per accertare se il governatore democratico – già nel mirino per le inchieste sulle molestie sessuali a ex dipendenti e sulla presunta manipolazione del numero di anziani morti di Covid negli ospizi – avesse o meno utilizzato risorse dello Stato per scrivere e promuovere la sua fatica letteraria. Alcuni membri del suo staff e consiglieri avrebbero ammesso di aver lavorato all’editing delle bozze e di avergli consegnato alcuni manoscritti. Dal canto suo Cuomo si è difeso sostenendo che si era trattato per lo più di lavoro volontario. Al netto degli strascichi legali della vicenda americana, scrivere un diario sulla gestione della pandemia non porta bene a chi riveste un ruolo pubblico. Nemmeno in Italia. Basta ricordare le polemiche sull’uscita di Perché guariremo di Roberto Speranza. Pronto per l’uscita a fine ottobre 2020, il libro del ministro della Salute è stato ritirato in fretta e furia dagli scaffali delle librerie, proprio mentre montava la seconda ondata di coronavirus.