Il Governo italiano ha deciso di candidare per il 2023 la Cucina italiana per farla diventare patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Per la Cucina italiana dunque c’è la possibilità di entrare a far parte dei patrimoni immateriali che ogni anno vengono aggiornati dall’agenzia specializzata delle Nazioni Unite.

La proposta di candidare la Cucina italiana come patrimonio dell’Unesco
La proposta di candidare la Cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco è arrivata dal ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Nel dossier della candidatura la cucina italiana viene definita un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti sapori locali che la definiscono e la rendono unica nel mondo. Tale mosaico di tradizione compone poi la diversità bioculturale che è possibile notare all’interno del territorio italiano. Il dossier è stato curato dal professore della Luiss Pier Luigi Petrillo.

Le parole dei ministri
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha dichiarato al riguardo: «Esiste il sistema Italia, esiste il sistema nazione che ha diverse declinazioni. Stamattina parlavo della costituenda Fondazione di Villa Verdi che metterà a sistema la villa che è stata la residenza di Verdi, il parco dove si possono organizzare concerti, la casa natale di Verdi e il teatro di Busseto e uno degli elementi di forza è il contesto gastronomico di quell’area (dal culatello a ristoranti importanti dove si deve prenotare fino a un anno prima per andarci). Quindi l’attrattiva sarà Verdi, ma senza la componente enogastronomica questa attrattiva non può funzionare. Ecco, questo significa fare sistema». Poi ha aggiunto: «Da parte mia ci sarà tutto il sostegno, perché cucina italiana significa promuovere l’idea di qualità della vita e del vivere italiano che è fatto di arte, di cultura, di paesaggi, di monumenti ma anche di esperienze come quelle delle eccellenze alimentari». Inoltre, il ministro Sangiuliano si è detto entusiasta di condividere tale «avventura» con il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.